Alimenti che contengono nichel: ecco quali sono i più comuni
Il nichel è contenuto in tantissimi prodotti di consumo quotidiano e, purtroppo, anche in molti alimenti. Vediamo quali sono gli alimenti che contengono nichel.
Il nichel è un metallo naturalmente presente nella terra, nell’acqua ed è anche molto diffuso negli oggetti di uso quotidiano. Si trova praticamente dappertutto: nella bigiotteria, nelle fibbie delle cinture e in molti accessori di moda, nelle pentole, negli utensili da cucina, nei cosmetici ed anche negli alimenti. L’allergia al nichel è una causa molto comune di dermatite da contatto.
I soggetti che soffrono di allergia al nichel manifestano infatti importanti sintomi cutanei. Una piccola percentuale di soggetti sensibili al nichel può avere anche un’altra forma di manifestazione allergica, che è di tipo alimentare, cioè dovuta all’ingestione di alimenti contenenti nichel.
L’ingestione di nichel in questi soggetti può provocare la cosiddetta dermatite sistemica da contatto (SNAS: Systemic Nickel Allergy Syndrome) che genera anche manifestazioni a livello gastrointestinale, polmonare o neurologico.
La SNAS può manifestarsi con sintomi quali prurito, rash cutaneo, orticaria, dolore addominale, diarrea, cefalea. Le reazioni si possono manifestare da 1 a 24 ore dopo l’ingestione del nichel ed i sintomi sono dose-dipendenti, ossia aumentano all’aumentare della quantità di nichel introdotto, anche se non si conoscono ancora la dose minima e la dose massima che possano scatenare la reazione. Se l’allergia al nichel da contatto è molto frequente (interessa infatti circa il 15-20% della popolazione), l’allergia da ingestione è rara.
I tipici sintomi dell’allergia al nichel consistono nella formazione di lesioni cutanee. Compaiono dapprima delle bolle sulla superficie della pelle che appare arrossata e gonfia. Spesso queste bolle si rompono rilasciando del liquido e formando infine delle crosticine, che possono anche lasciare delle cicatrici poiché in quei punti la pelle desquama e si ispessisce.
Si tratta infatti di una vera e propria reazione infiammatoria a carico dell’epidermide dal momento che, essendo un’allergia, viene attivato il sistema immunitario con rilascio di istamina. Possono essere necessarie fino a quattro settimane per avere la risoluzione completa del problema cutaneo, sempre che si sia, nel frattempo, evitato il contatto con il nichel. La sudorazione peggiora la condizione.
L’allergia al nichel viene diagnosticata attraverso il patch test, che è un test scientificamente validato e che riproduce l’esposizione della pelle al metallo mediante l’applicazione di cerotti. La positività della reazione deve poi essere clinicamente accertata. La diagnosi di SNAS è più complessa ed in ogni caso, se si ha il dubbio di essere affetti da allergia al nichel, ci si deve rivolgere al medico e mai fare un’auto-diagnosi.
Alimenti che contengono nichel
Nella maggior parte dei casi, l’alimentazione dà un valido aiuto anche nella gestione dei sintomi della dermatite da contatto. Nel caso in cui venga diagnosticata un’allergia al nichel in cui sono coinvolti anche gli alimenti, dal momento che non esiste una cura, di solito si procede con una dieta ad esclusione, cioè si eliminano dalla dieta i cibi contenenti nichel.
Molti alimenti che contengono nichel appartengono al regno vegetale, dal momento che il suolo contiene alte percentuali di questo metallo. Si tratta di ortaggi e verdure come broccoli, spinaci, asparagi, cipolle, pomodori e frutti come le albicocche, il cocomero, le ciliegie, i fichi, le pere ma anche i legumi, soprattutto le lenticchie. La frutta essiccata, per esempio fichi secchi e uva sultanina, contiene molto più nichel rispetto alla frutta fresca.
Anche i semi oleosi sono alimenti che presentano un contenuto piuttosto elevato di nichel. Ne sono particolarmente ricchi gli anacardi, ma chi soffre di allergia o di ridotta tolleranza al nichel dovrebbe fare molta attenzione anche ad arachidi, mandorle, noci e nocciole.
Il cacao è uno degli alimenti più ricchi di nichel, di conseguenza ne contiene molto anche il cioccolato, soprattutto quello fondente.
Dal momento che chi segue una dieta povera di nichel deve rinunciare a molte verdure, spesso è raccomandata un’integrazione di fibre per sopperire a questa mancanza. Nel regno animale, gli alimenti che contengono nichel in discrete quantità sono i molluschi e crostacei, le aringhe, lo sgombro e le alici. Vediamo in dettaglio quali sono gli alimenti da evitare in caso di allergia al nichel e quali quelli da mangiare con moderazione.
Alimenti sconsigliati: | Alimenti da preferire: |
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Broccoli | Finocchi |
Spinaci | Melanzane |
Asparagi | Zucchine |
Pomodori | Peperoni |
Cavoli | Carote |
Cipolle | Bietole |
Semi oleosi | Radicchio |
Mais | Latte e latticini |
Farine integrali | Formaggi freschi |
Avena | Kamut |
Crusca | Riso |
Farro | Cous cous |
Orzo | Quinoa |
Grano saraceno | Amaranto |
Pere | Agrumi |
Albicocche | Mele |
Uva passa | Banane |
Ananas | Patate |
Frutta secca | Uova |
Legumi | Carni magre |
Aringhe, acciughe, sgombro | Pesci, tranne quelli da evitare |
Crostacei e molluschi | |
Lievito di birra | |
Caffè e tè | |
Cioccolato e cacao |
Fortunatamente la quantità di nichel effettivamente assorbita dal nostro organismo non è elevata, si stima infatti che esso sia in grado di assorbire dall’1% al 10% del nichel assunto tramite gli alimenti [Dara SS. Trace elements: Pollution and control. In : Dara SS, editor. A textbook of environmental chemistry and pollution control. 8 th revised ed. S. Chand and Company Ltd: New Delhi; 2006. p. 177-216], anche se il meccanismo con cui avviene l’assorbimento non è ancora chiaro.
Come ridurre i sintomi dell’allergia al nichel
Non esiste una cura per l’allergia al nichel, ma esistono delle soluzioni per migliorarne e ridurne i sintomi. In generale, un miglioramento nella gestione dei sintomi avviene seguendo uno stile di vita sano, evitando gli eccessi alimentari, facendo dell’attività fisica e sostenendo il nostro sistema immunitario.
La dermatite da contatto può essere trattata con l’uso di pomate al cortisone o con antistaminici (anche naturali) se il medico lo giudicherà utile. Ci sono sicuramente delle precauzioni che devono essere tenute in considerazione insieme ad una dieta povera di nichel.
Chi è allergico al nichel deve evitare l’utilizzo di qualsiasi tipo di utensile contenente questo metallo. Ad esempio bisognerebbe sostituire pentole e tegami in alluminio con quelli in pyrex, terracotta, ceramica ed evitare di consumare tutti i cibi in scatola, preferendo, a questi, quelli conservati in vetro. In particolare, cuocere o conservare cibi acidi (pomodori, limone, aceto) in contenitori e pentole di acciaio, facilita il rilascio di nichel da questi ultimi.
Una interessante speranza è data da vari studi scientifici che dimostrano che la vitamina C è in grado di ridurre l’assorbimento del nichel, così come anche un adeguato apporto di ferro.
Riguardo i benefici che una dieta povera di nichel può dare nel trattamento dell’allergia sistemica a questo metallo, la letteratura scientifica è abbastanza controversa. Questo perché ancora non si conosce precisamente il reale contenuto di nichel negli alimenti e perché non ci sono studi completi che determinano le dosi minime e massime di esposizione al nichel che scatenano la patologia, ciò a causa dell’assenza di strumenti diagnostici esaustivi.
Se siete affetti da allergia al nichel ed una dieta appropriata vi ha aiutato a gestirne i sintomi e migliorare la qualità della vostra vita, potete condividere con noi la vostra esperienza lasciando un commento.
Buona sera quelle alimenti, semi oleosi, verdure… etc che nn contengono nichel?!