Allergia alle profiline e reazioni crociate tra pollini e alimenti: sintomi, cause e a cosa fare attenzione
Le profiline sono proteine molto presenti in natura. Nelle piante, funghi ed animali svolgono diverse funzioni, ma sono anche responsabili delle reazioni allergiche nell’uomo. Vediamo insieme di cosa si tratta.
- Allergia alle profiline: le cause principali
- Allergia alle profiline: i sintomi
- Allergie alle profiline: gli esami da fare
- Come riconoscere le reazioni crociate con allergeni inalanti
- Allergie crociate: a cosa prestare attenzione
- Allergia alle profiline: quali alimenti evitare?
Le profiline sono una famiglia di proteine, localizzate nel citoplasma delle cellule eucariotiche (piante, animali, funghi) dove svolgono molteplici funzioni. Nelle piante, le profiline formano dei peli radicali e aumentano la superficie assorbente delle radici. Negli animali sono responsabili della polimerizzazione dei filamenti di actina, la proteina coinvolta nella contrazione delle cellule muscolari.
Descritte per la prima volta nel 1977 da Carlsson L., dell’Università di Uppsala in Svezia, come “complesso profilamentoso”, da cui origina il loro nome. I primi casi di allergia alle profiline furono descritti all’inizio degli anni ’90 con l’identificazione del primo allergene molecolare della Betulla, il Bet v 2.
Le profiline costituiscono una delle 4 famiglie di panallergeni, mediatori di reazioni crociate tra le piante e gli alimenti. Tra gli altri membri di questo gruppo troviamo le Proteine di Trasferimento Lipidico (LTP), le Proteine di deposito e le PR-10. Le LTP sono le uniche capaci di causare una reazione allergica grave.
Allergia alle profiline: le cause principali
L’allergia alle profiline riguarda principalmente le persone affette dalla sensibilizzazione ai vari pollini. Colpisce infatti circa il 30% dei soggetti allergici alla Betulla, alle Graminacee ed all’Ambrosia. Può superare queste percentuali in casi di allergia alle piante delle famiglie Amarantacee ed Euforbiacee.
È causata dalla cross-reattività IgE mediata tra gli alimenti di origine vegetale, il polline delle piante e in alcuni casi anche il lattice. Le profiline presenti nel tessuto animale sono meno reattive, in quanto più simili a quelle dell’uomo. Le reazioni crociate sono il frutto di un errato riconoscimento da parte del sistema immunitario, di un allergene, per via delle somiglianze nella struttura.
La reazione del corpo verso un allergene a sua volta, consiste nel rilascio degli anticorpi IgE, precedentemente nominati, conosciuti come immunoglobuline della sottoclasse E (IgE) e diretti contro la molecola in questione.
Allergia alle profiline: sintomi caratteristici
Le profiline degli alimenti sono responsabili della Sindrome Orale Allergica (SOA), una reazione localizzata a livello orale. Vengono inattivate con la cottura e con la digestione. Grazie a questa loro caratteristica, la reazione allergica difficilmente si estende al resto del corpo.
Come riportato nel documento condiviso delle più importanti Società Italiane di Allergologia e Immunologia, i sintomi della SOA sono immediati e solitamente si risolvono senza dover rincorre ad utilizzo dei farmaci. Sono inoltre facili da riconoscere. Compaiono in seguito all’ingestione dell’alimento crudo e sono rappresentati da lieve gonfiore a livello della cavità orale quindi della lingua, della glottide e delle labbra, accompagnato da prurito e/o bruciore.
Come vengono diagnosticate le allergie alle profiline
Le recenti tecniche di Biologia Molecolare hanno permesso di superare i limiti dei precedenti test allergici. Attualmente è possibile testare le IgE specifiche contro le proteine purificate degli allergeni, ovviando così il problema della poca specificità. Questo ha aperto la strada alla diagnosi delle cross-reattività. Secondo le linee guida, la diagnosi di allergia alle profiline viene effettuata nei soggetti in cui i test di primo livello hanno dato un esito positivo. Naturalmente i test allergici vengono preceduti sempre da un accurata anamnesi.
I test di primo livello sono rappresentati dai test cutanei, il più frequentemente usato è lo Skin Prick Test. Consiste nell’applicazione di gocce di allergene sull’avambraccio, attraverso le quali il medico effettua una leggera puntura. In questo modo l’allergene, scelto in base all’anamnesi, può penetrare nell’epidermide.
In alcuni casi viene effettuato anche il Prick by Prick, che prevede l’utilizzo di un allergene fresco come ad esempio un alimento oppure un guanto in lattice. L’esito positivo ai test di primo livello, sommato ad un episodio di Sindrome Orale Allergica riferito dal soggetto in questione, porta alla valutazione mediante i test molecolari.
Questi test prevedono, attraverso un semplice prelievo del sangue, la ricerca delle IgE attive contro molecole ricombinate e altamente purificate e prendono il nome di “molecular based diagnosis” MBD. Il sistema microarray, utilizzato nei test molecolari, è in grado di valutare i livelli di IgE nei confronti di tutte le profiline finora conosciute.
Come riporta un importante review del 2016, solo le profiline della famiglia di Proteine di Trasferimento Lipidico (LTP), sono in grado di causare le reazioni allergiche gravi, in quanto non termolabili e resistenti alla digestione.
I test molecolari permettono non solo di individuare le possibili reazioni crociate tra le piante e gli alimenti ma anche di evidenziare precisamente verso quale panallergene del determinato alimento è presente la sensibilizzazione. Tutto questo contribuisce a definire la gravità dell’allergia.
Come riconoscere le reazioni crociate con allergeni inalanti
La presenza di allergie inalatorie IgE mediate, in cui si assiste alla produzione delle IgE contro gli allergeni delle piante, è un fattore di rischio predisponente verso le reazioni alle profiline alimentari. È utile quindi saper riconoscere le eventuali allergie crociate.
Il consumo di verdure e frutta cotta inattiva le profiline, tuttavia esistono delle eccezioni. Alcuni studi riportano delle possibili reazioni sistemiche, indotte ad esempio dalle profiline del sedano. È importante dunque saper riconoscere i sintomi. Mentre la Sindrome Orale Allergica è localizzata solo a livello orale, la reazione allergica sistemica può portare allo shock anafilattico: è molto estesa a diversi organi ed è un susseguirsi di eventi, molto rapido. Nel caso in cui compaiono i sintomi da shock anafilattico è importante recarsi al pronto soccorso quanto prima.
Di seguito vi riportiamo una tabella che paragona i sintomi della Sindrome Orale Allergica a quelli dello Shock anafilattico, condizione potenzialmente fatale.
Localizzazione | Sindrome Orale Allergica (SOA) | Reazione sistemica – Shock anafilattico |
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1° Pelle |
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2° Cavità orale/volto |
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3° Sistema respiratorio |
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4° Apparato gastrointestinale |
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5° Sistema cardiovascolare |
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Allergie crociate: a cosa prestare attenzione e quali sono gli alimenti responsabili della comparsa dei sintomi
Tra le piante maggiormente responsabili della reazione allergica alle profiline abbiamo: Ambrosia, Crescione, Artemisia, Betulla, Amaranto, Zafferano, Gramigna, Girasole, Mercorella, Olivo, Parietaria, Coda di topo (Phleum pratense), Palma da dattero.
Mentre frutta e verdura in cui sono state individuate le profiline, che possono reagire con quelle del polline e lattice, sono le seguenti: Ananas, Sedano, Arachide, Peperone, Arancia, Nocciola, Melone, Carota, Fragola, Soia, Mela, Banana, Albicocca, Ciliegia, Pesca, Pera, Grano.
È importante sottolineare che non tutte le profiline delle piante hanno la stessa capacità di reagire. Vi riportiamo in seguito le più frequenti reazioni crociate verificatesi su territorio Europeo, riportate dalla Commissione Diagnostica Allergologica della SIAP (Società Italiana di Immunologia ed Allergologia):
- Betulla – Sedano;
- Sedano – Artemisia – Spezie;
- Artemisia – Senape;
- Artemisia – Pesca;
- Chenopodio – Frutta;
- Polline – Frutta esotica;
- Graminacee – Frutta;
- Platano – Frutta.
Oltre alle reazioni elencate, è utile ricordare un’altra condizione che può verificarsi nei soggetti allergici al latex, la cosiddetta “Latex – Fruit Syndrome“. Le profiline del latex infatti, presentano omologie con alcuni frutti come ananas, avocado, banana, castagna, kiwi.
Allergia alle profiline: quali alimenti evitare?
In caso di allergia alle profiline, può risultare problematico il consumo di vari frutti, quali anguria, melone, ciliegia e banana, ma anche mela, pesca, fragola e prugna. Degni di nota alcuni prodotti esotici facilmente reperibili anche nel nostro territorio, ovvero l’avocado e il mango.
Tra tuberi e verdure, è preferibile evitare il consumo di patate, carote, cetrioli, sedano e pomodori. I sintomi, inoltre, possono scaturire dal consumo di frutta secca a guscio, ad esempio di mandorle e nocciole, e da altri prodotti di uso comune, come riso e soia. Sono da evidenziare, infine, alcune erbe e spezie, quali prezzemolo, zafferano, cumino e coriandolo.
La cottura elimina le profiline?
Essendo termolabili, e dunque sensibili al calore, le profiline vengono degradate dalla cottura.
La frutta secca si può mangiare?
Come accennato nella parte relativa agli alimenti da evitare, anche la frutta secca può rendersi responsabile di una eventuale manifestazione allergica. Pertanto rientra fra gli alimenti a cui prestare attenzione.
Quali sono gli oli vegetali da preferire?
Relativamente all’allergia in questione, è preferibile consumare oli ricavati da vegetali per i quali non vengono segnalate profiline. A tal proposito, l’olio d’oliva e olio di lino non risultano problematici, mentre è preferibile non consumare olio di semi di girasole, olio di soia e olio di arachidi.
[Articolo scritto in collaborazione con la Dott.ssa Gabriella Reggina, biologa nutrizionista]
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Buonasera sono risultata positiva alle profiline. Cosa non posso mangiare. La cottura elude le profiline. La frutta secca tostata si può mangiare. L’olio che contiene girasole o soia si può prendere. Mi può chiarire cosa non posso prendere. Grazie.
Buongiorno Donato, a me è capitato lo stesso quando mi è stata diagnosticata una forte allergia al nichel . L’ unica soluzione suggerita ? Un elenco di alimenti da non mangiare, una lista di oggetti da non toccare senza capire perché fino a poco prima io non avessi alcuna allergia ed all’ improvviso fosse sorta. Oltre al consueto metodo della medicina tradizionale che, cerca di curare i sintomi senza studiare le possibili cause nel mio caso neanche quello.
Sono guarita dall’ allergia al nichel grazie al mio studio ed alle prove fatte da me, escludendo e poi reinserendo alimenti ed oggetti e tenendo una sorta di diario. Se vuoi dei consigli, scrivimi pure, sarò felice se potrò aiutarti se non a guarire almeno a migliorare. Serena giornata.Cristina
Salve , da 1 mese a questa parte sono positivo alla profilina.
Ho fatto i test e ho i risultati , ma L’ ALLERGOLOGO non mi ha soddisfatto molto.
Mi ha dato una lista di cose che non posso mangiare e via senza approfondire a fondo la cosa.
Leggendo il vostro articolo , ho capito delle cose che il medico non mi aveva detto.
Articolo interessante, ho apprezzato molto! Grazie.