Dieta per la colite: cosa mangiare? Ecco i cibi si e quelli no
Come deve mangiare chi soffre di colite? Quali sono le abitudini alimentari errate? Quali cibi inserire preferibilmente nella dieta e quali, invece, evitare? Vediamo le linee guida per la dieta in caso di colite.
- Cos’è la colite
- Dieta per colite: cosa mangiare e cosa evitare
- Tabella degli alimenti si e quelli no
- 5 alimenti che aiutano a ridurre il problema
- Colite: cosa mangiare a colazione?
I disturbi intestinali sono sempre più frequenti nella popolazione occidentale: è infatti molto comune sperimentare una sensazione anche persistente di gonfiore intestinale, che si può accompagnare anche a ulteriori sintomi, a volte invalidanti, come dolore alla pancia, meteorismo, stipsi o diarrea. Talvolta questi disturbi intestinali vengono associati al termine generico di colite, che come vedremo nel prossimo paragrafo indica un insieme di condizioni anche molto diverse tra loro.
Le cause della colite non sono sempre identificabili, ma spesso sono associate allo stile di vita inadeguato, in particolare alla sedentarietà, allo stress e a una cattiva alimentazione, oltre al fumo e all’abuso di alcolici. In alcuni casi, la modifica di alcune errate abitudini può essere sufficiente per migliorare la propria condizione. Prima di vedere nel pratico cosa mangiare e cosa evitare, approfondiamo meglio cos’è la colite.
Cos’è la colite
Con il termine colite si identifica un’infiammazione del colon (una parte del nostro intestino, deputata al riassorbimento di acqua ed elettroliti e al passaggio delle feci verso il retto), che può essere acuta o cronica. In medicina, il termine colite è associato ad alcune patologie croniche come la colite ulcerosa, una delle condizioni facente parte delle “MICI” (malattie infiammatorie croniche intestinali) insieme al più conosciuto morbo di Crohn. Si tratta, in questo caso, di un’infiammazione della mucosa intestinale che si genera generalmente nel retto e si estende a parte del colon, la cui causa è da ricercare in un mix di fattori tra cui genetica, sistema immunitario e fattori ambientali. Si accompagna a diarrea persistente e a sanguinamenti rettali, oltre a forte astenia e perdita di appetito ed è caratterizzata da periodi di riacutizzazione alternati a periodi di calma [1].
In alcuni casi inoltre, al cospetto di una MICI, non è possibile determinare con precisione se si tratti di colite ulcerosa o di morbo di Crohn: in tal caso lo specialista potrebbe fare diagnosi di colite aspecifica o indeterminata. A differenza delle altre due condizioni, nella colite aspecifica si assiste più raramente a una perdita di peso e più frequentemente alla presenza di sintomi extraintestinali.
Altre condizioni mediche meno frequenti a cui si associa il termine colite sono quella microscopica e quella infettiva. La prima, riconoscibile solo attraverso un esame istologico, è considerata una patologia autoimmune e si associa a dolori crampiformi e diarrea cronica, in assenza di sanguinamento [2]. La colite infettiva è una forma acuta, conseguente a un’infezione generalmente batterica o virale. Tra i vari agenti eziologici di questa tipologia di colite si può ricordare il clostridium difficile. Questa tipologia di colite è divenuta negli ultimi anni molto comune e si trasmette frequentemente negli ospedali o nelle case di cura [3].
Tuttavia, sebbene sia associabile a diverse tipologie e forme (che abbiamo appena visto), il termine colite nel gergo comune è stato spesso utilizzato per identificare la sindrome del colon irritabile, anni fa meglio conosciuta come colite spastica o colite nervosa. I sintomi di questa tipologia di colite sono generalmente meno gravi rispetto alle forme viste finora: si riportano dolori crampiformi, che possono migliorare con la defecazione e si associano ad alterazioni della frequenza delle evacuazioni o della consistenza delle feci.
Dieta per colite: cosa mangiare e cosa evitare
In questo paragrafo cercheremo di darvi alcune informazioni relative a una possibile dieta per colite, tenendo ben presente che i consigli che leggerete non sono sempre validi e in alcuni casi la dieta non modifica in modo sostanziale i sintomi riportati dal paziente. Se soffrite di una delle condizioni mediche che abbiamo citato nel paragrafo precedente è d’obbligo rivolgersi al medico specialista in gastroenterologia e concordare eventuali modifiche alla propria alimentazione: potrebbe suggerirvi alcuni alimenti da evitare poiché in grado di peggiorare i sintomi della colite.
In particolare diversi sono gli studi che hanno approfondito il ruolo della dieta nelle malattie infiammatorie croniche intestinali, senza tuttavia portare a una conclusione. Alcuni regimi alimentari sono stati associati a un miglioramento dei sintomi, come la dieta dei carboidrati specifici o la dieta a basso contenuto di fodmaps (utile specialmente nel caso di sindrome del colon irritabile). In generale, in questi casi, si suggerisce di implementare uno stile nutrizionale anti-infiammatorio e di migliorare la permeabilità intestinale. Anticipando quanto approfondiremo in seguito, in caso di colite è suggerito innanzitutto limitare i prodotti industriali ricchi di additivi chimici, potenzialmente dannosi e pro-infiammatori. Per quanto riguarda le proteine, sono da favorire quelle del pesce e delle uova; da limitare quelle della carne rossa.
Un’attenzione particolare va rivolta nei confronti dei grassi alimentari: gli omega 6, infatti, hanno mostrato un’attività pro-infiammatoria e andrebbero pertanto limitati (si trovano principalmente negli oli vegetali), prediligendo invece l’utilizzo di omega 3 (da pesce, noci, semi di lino), l’olio extravergine di oliva e l’olio di cocco extravergine come unico grasso saturo, poiché ha mostrato attività antinfiammatoria [4].
Non vi sono poi altre indicazioni certe, ma vorremmo approfondire l’utilizzo della dieta a basso contenuto di fodmaps, che può essere utilizzata con successo anche in caso di colite nervosa (o sindrome del colon irritabile). In tal caso, vengono limitati alcuni carboidrati che possono essere fermentati a livello intestinale con la produzione di gas e conseguente gonfiore e dolore addominale. Tra i carboidrati da limitare troviamo il fruttosio, il lattosio, i fruttani, i galattani e i polioli. Essi si trovano in alcune tipologie di verdura, di frutta, di cereali, di latticini e nei legumi.
Colite: cosa mangiare e bere
Cosa mangiare dunque in caso di colite, se consideriamo la tipologia di colite più diffusa, ovvero il colon irritabile? In linea generale vi suggeriamo di seguire un’alimentazione sana, bilanciata e antinfiammatoria: limitate tutti i prodotti industriali come le merendine e l’eccesso di prodotti da forno, non eccedete nel consumo di zuccheri e carboidrati raffinati e per quanto riguarda i grassi prediligete l’utilizzo di olio extravergine di oliva, utilizzato preferibilmente a crudo.
Per quanto riguarda gli alimenti da preferire, esistono alimenti generalmente tollerati da chi soffre di colite, per esempio: carote (sia crude che bollite), yogurt, finocchi, cereali conditi in maniera semplice, zucca gialla cucinata in maniera semplice, per esempio al forno e condita con olio d’oliva e un pizzico di sale. Anche le uova sono generalmente ben tollerate.
Chi soffre di colite può mangiare le patate?
Le patate sono un alimento molto nutriente e possono essere un’ottima fonte di energia per chi soffre di colite. Si consiglia di mangiarle cotte al vapore o bollite, poiché sono più digeribili. Anche fatte al forno (con o senza buccia), sono una valida opzione in caso di colite. Si consiglia, invece, di evitare le patate fritte poiché possono causare gonfiore ed essere più difficili da digerire. Anche le patate dolci sono un’ottima scelta in caso di colite.
Vi suggeriamo anche di bere abbastanza acqua durante la giornata, limitando invece il consumo di bevande zuccherate e di alcolici. Il tè e il caffè non sono necessariamente problematici in caso di colite. Anche il vino rosso durante i pasti può essere consumato con moderazione, mentre tisane alla malva e alla curcuma possono contribuire a migliorare i sintomi della colite.
Cosa bere per sfiammare l’intestino?
Come abbiamo visto, uno dei modi migliori per sfiammare l’intestino e ridurre i sintomi della colite è bere molta acqua. Inoltre, è utile bere tisane a base di zenzero, malva e curcuma o camomilla che, grazie alle loro proprietà antinfiammatorie ed emollienti, possono contribuire a ridurre i sintomi della colite.
Per quanto riguarda le cotture, vi consigliamo di evitare la frittura poiché gli oli vegetali esposti ad alte temperature risultano aumentare l’infiammazione.
La dieta a basso contenuto di fodmaps: un aiuto per la colite
Oltre a questi consigli generali ci vorremmo soffermare sulle indicazioni della dieta a basso contenuto di fodmaps, che è risultata molto utile nel diminuire i sintomi del colon irritabile. È importante, tuttavia, che non pratichiate il fai da te: una dieta troppo restrittiva o portata avanti troppo a lungo potrebbe infatti esporvi a possibili carenze.
Secondo la dieta a basso contenuto di fodmaps è fondamentale fare attenzione ai vegetali e scegliere solo verdura e frutta adatta. Tra i frutti da limitare troveremo per esempio anguria, ciliegie, mele, pere, prugne, albicocche, pesche, uva e more. Via libera invece a mandarini, limoni, fragole, quantità moderate di frutti di bosco e di melone.
Chi soffre di colite può mangiare le banane?
Le banane rientrano tra i frutti ammessi in caso di colite. In questo caso è preferibile optare per banane poco mature, perché meno ricche di zuccheri fermentabili e più facili da digerire. Mangiare banane poco mature in caso di colite può aiutare anche a sfiammare l’intestino e ridurre i fenomeni di diarrea.
Tra le verdure che generano più gas invece troviamo i carciofi, il cavolfiore, i cavolini di bruxelles, i funghi, la cipolla, l’aglio, la verza e le barbabietole. Tra quelle che possono essere assunte con tranquillità troviamo la rucola, le zucchine, le carote, i peperoni gialli e rossi, l’insalata, i pomodori, la zucca, gli spinaci.
È importante fare attenzione anche al consumo di legumi come ceci, fagioli e piselli, che andrebbero evitati. Si possono invece consumare con moderazione le lenticchie rosse decorticate. Infine si suggerisce di limitare anche l’utilizzo di grano (pasta, pane comuni o integrali), di farro, di orzo e di segale, prediligendo altri cereali come avena, grano saraceno, mais, quinoa e miglio.
Chi ha la colite può mangiare il riso?
Il riso è un alimento molto digeribile ed è un’ottima opzione per le persone che soffrono di colite. Il riso bianco è il più adatto in caso di colite accompagnata da diarrea, mentre il riso integrale sarà preferibile in caso di stitichezza.
Le proteine non costituiscono un problema: oltre a noci e semi oleosi, è possibile assumere uova, carne e pesce, qualora non si segua un regime alimentare privo di prodotti di origine animale. I grassi non sono collegati a fermentazione e pertanto possono essere inseriti nella dieta con tranquillità, ma vi ricordiamo di fare attenzione ai grassi omega 6 e ai grassi trans che hanno proprietà pro-infiammatorie.
Quali formaggi si possono mangiare con la colite?
I formaggi sono abbastanza tollerati, i più indicati per chi soffre di colite sono quelli più stagionati e senza lattosio, come il grana padano, il parmigiano reggiano, la fontina, ecc. Sono tollerati anche i formaggi di capra o di pecora, mentre sarebbero da evitare o ridurre alcuni tipi di latticini a più alto contenuto di lattosio come ricotta, panna o fiocchi di latte.
Cosa evitare: ecco i cibi da evitare
Ribadiamo quindi quali sono i cibi da evitare in caso di colite: essi appartengono, laddove vogliate seguire una dieta a basso contenuto di fodmaps, alle seguenti categorie.
- Frutta: da limitare alcuni frutti ricchi di fruttosio o altri zuccheri soggetti a fermentazione intestinale. Ne citiamo alcuni: anguria, mela, pesca, pera, prugna, mora, ciliegia, pompelmo, melograno, cachi, mango, fichi. Le banane andrebbero consumate un po’ acerbe, poiché maturando possono risultare più ricche di zuccheri fermentabili.
- Verdura: si limita la verdura più ricca di polioli e oligofruttosio, tra cui cipolle, aglio, porri, barbabietola, verza, sedano, funghi, carciofi, cavolfiore, asparagi e taccole;
- Legumi: tutti i legumi andrebbero limitati a causa dell’elevato contenuto in GOS, un altro zucchero che viene fermentato a livello intestinale. In tal caso preferire le lenticchie rosse decorticate, maggiormente digeribili;
- Cereali: per l’elevato apporto di fruttani sono sconsigliati il grano, la segale, l’orzo, il farro. Non disperate però perché sono concessi tutti gli altri cereali, tra cui mais, riso, miglio, grano saraceno. In questo modo, se vorrete mangiare la pizza sarà possibile, con qualche piccolo accorgimento.
Un’altro aspetto importante da tenere a mente e che vogliamo ricordare sono i metodi di cottura e di conservazione dei cibi, che possono contribuire a peggiorare i sintomi della colite e che, quindi, andrebbero evitati: fritture; insaccati e più in generale tutte le carni conservate; piatti pronti; alimenti ricchi di burro, per esempio dolci, specie quelli industriali; cibi da fast-food; pietanze condite con sughi molto elaborati; salse piccanti; bibite addizionate di anidride carbonica; superalcolici.
Tabella: alimenti si e alimenti no
Vi riassumiamo nella tabella seguente gli alimenti più indicati e quelli da evitare in caso di colite. Ci teniamo tuttavia a ribadire che in questi casi la dieta deve essere personalizzata ed è pertanto importante rivolgersi a un professionista della nutrizione.
Alimenti da preferire: | Alimenti da evitare o ridurre: |
---|---|
Pesce | Merendine |
Noci e semi oleosi | Prodotti da forno industriali |
Cereali: riso, miglio, grano saraceno, quinoa | Alimenti fritti |
Verdure (tranne quelle da escludere) | Zuccheri |
Frutta (tranne quella da escludere) | Alcolici |
Tè e tisane | Bevande zuccherate |
Formaggi stagionati | Frutta: mela, pera, prugna, albicocca, pesca, melograno, more, cachi, fichi, pompelmo, ciliegia |
Formaggi di capra o pecora | Verdura: verza, funghi, cavolfiore, pannocchia, taccole, aglio, cipolla, porri, barbabietola, carciofi, asparagi, sedano, cavolini di bruxelles |
Carni bianche | Legumi |
Uova | Latte |
Cereali: grano, segale, farro, orzo | |
Oli vegetali |
5 alimenti che aiutano a ridurre il problema
Aldilà dei cibi da evitare con la colite, vi abbiamo mostrato come la dieta dovrà essere innanzitutto antinfiammatoria; proprio per questo motivo sarà importante integrare alcuni alimenti che possiedono tali caratteristiche, come quelli che vi presentiamo di seguito.
1 Pesce azzurro
Il pesce azzurro, soprattutto quello di piccola taglia consumato con la pelle, contiene un elevato quantitativo di acidi grassi della serie omega 3. Si tratta di sostanze indispensabili per il nostro benessere, che dobbiamo integrare con la dieta e che svolgono attività anti-infiammatoria.
2 Cocco
Il cocco e l’olio di cocco hanno mostrato avere proprietà anti-infiammatorie, oltre a contenere una discreta quota di SCFA (acidi grassi a corta catena), importanti per sostenere l’equilibrio del microbiota, che risulta spesso disbiotico (ovvero squilibrato) nei pazienti con colite.
3 Noci e semi oleosi
Anche questa categoria alimentare contiene una buona dose di omega 3, dall’importante azione anti-infiammatoria. Tra tutti gli alimenti facenti parte di questo gruppo vi suggeriamo di prediligere i semi di lino e le noci di macadamia.
4 Malva
Tra le erbe più utili in caso di colite troviamo la malva, che può essere utilizzata per la preparazione di tisane e decotti, che hanno la capacità sia di sfiammare il colon, sia di migliorare la stipsi, che è frequentemente associata alla colite nervosa.
5 Curcuma
La curcuma è una spezie dalle mille proprietà e tra esse ha quella di svolgere un ruolo importante come anti-infiammatorio a livello intestinale. Può essere aggiunta come spezia alle varie preparazioni oppure utilizzata per la preparazione di tisane. Per un effetto maggiore è possibile ricorrere all’uso di integratori specifici, dopo aver chiesto il parere del proprio medico.
Colite: cosa mangiare a colazione?
Tra i pasti più difficili da modificare, soprattutto quando ci vengono chiesti grandi cambiamenti a livello alimentare, vi è solitamente la colazione. In realtà molto spesso questa difficoltà si risolve semplicemente sperimentando nuove alternative. In caso di colite, se è vostra abitudine fare colazione con latte e biscotti, vi suggeriamo di tentare nuove strade.
Innanzitutto possiamo bere una tisana alla malva o alla curcuma, utili in caso di colon irritabile. A questa tisana potremo poi abbinare una colazione dolce composta per esempio da una bowl con yogurt di capra, fragole o frutti di bosco e noci, oppure un porridge ottenuto con latte di cocco, fiocchi di avena e semi di lino. Attenzione invece al consumo di quei frutti ad alto contenuto di fodmaps come mele, pere, cocomero o prugne perché potrebbero fermentare e peggiorare i sintomi. In questi casi è consigliabile testare la propria tollerabilità o, in alternativa, optare per frutti di bosco, fragole o agrumi.
Quale latte scegliere a colazione?
Per quanto riguarda il latte, in caso di colite è bene evitare quello intero poiché può contribuire ad aumentare sintomi intestinali (gonfiore, crampi, diarrea, ecc). È preferibile sostituirlo con un latte delattosato o con bevande vegetali (ad es. latte di mandorla, di riso, di cocco, di noci, di soia o di avena), che sono prive di lattosio e più facilmente digeribili.
Se avete il tempo per qualche preparazione, o avete modo di organizzarvi i giorni precedenti, c’è l’imbarazzo della scelta e potrete pensare a muffin di carote o zucca, pancake con farina di grano saraceno e marmellata di fragole o biscotti con farina di cocco.
Un’altra alternativa è rappresentata dalla colazione salata: via libera alle uova, da consumare strapazzate o alla coque, per esempio. Potrete provare anche il salmone affumicato o un affettato di qualità (con poco grasso), eventualmente accompagnato da gallette di riso o mais, qualora ne sentiste la necessità.
Buongiorno Dottoressa,
Ho fatto una colonscopia perché ho dei sanguinamenti rettali, l’’esame istologico sarà pronto in 10 giorni. Dovrò fare una dieta senza frutta, verdure, lattosio.
Non so cosa mangiare, potresti aiutarmi ?
Ho sempre fatto un’alimentazione a base di verdure, frutta, cereali integrali, lattosio e pesce.
Grazie e buona giornata
Gentile Màrcia, in questa fase, può ricavare carboidrati complessi da riso, pane e pasta non integrali, mentre può coprire il fabbisogno proteico consumando pesce, carni magre e uova. I formaggi stagionati possono essere consumati (meglio se in quantità moderate), così come lo yogurt bianco. Carote e patate ben cotte possono essere inserite nella dieta, così come banane e mele sbucciate. L’olio d’oliva a crudo può essere utilizzato in piccole quantità per condire le pietanze.
Un caro saluto.