Frutta dopo i pasti: va bene o è meglio evitare?
Mangiare frutta dopo i pasti non è controindicato se non in caso di alcune patologie gastro-intestinali. Vediamo in quali occasioni è possibile mangiare frutta dopo i pasti e quando, invece, meglio evitare.
- Frutta dopo i pasti: pro e contro
- Mangiare frutta dopo i pasti fa ingrassare?
- Quale frutta mangiare dopo i pasti e quale evitare
- Chi deve fare attenzione al tipo di frutta dopo i pasti
- Qual è il momento migliore per mangiare frutta?
- Frutta dopo i pasti in bambini e neonati
Mangiare la frutta dopo i pasti fa bene? Questa è una domanda che probabilmente molti di noi si sono posti molteplici volte. Abbiamo cercato risposte tra conoscenti, amici, sulle riviste, ma probabilmente abbiamo trovato risposte non concordi. In realtà, come per molti argomenti legati al mondo della nutrizione, la risposta è: “dipende”.
Infatti è importante tenere conto di molteplici fattori e, in particolare, delle nostre personali condizioni di salute. In questo articolo faremo chiarezza su diverse condizioni e sui benefici che il consumo di frutta, anche dopo i pasti, può donare.
Frutta dopo i pasti: pro e contro
In generale, mangiare la frutta dopo pranzo e cena è sempre possibile e, se non si soffre di alcuna patologia, non è controindicata. Vediamo ora i pro e i contro di mangiare la frutta subito dopo i pasti.
I benefici di mangiare frutta dopo i pasti:
- Per chi non mangia frutta, inserirla al termine di un pasto può essere un buon modo per iniziare a consumarla. Sappiamo tutti che il consumo di frutta è importante in quanto apporta numerosi nutrienti utili al nostro benessere. Tuttavia, molti di noi non hanno l’abitudine di consumare la frutta come spuntino e non la amano a colazione. In tutti questi casi, aggiungere una mela dopo i pasti può essere un buon modo per ricordarsi di consumare una porzione di frutta (o due) ogni giorno;
- La maggior parte della frutta contiene un elevato contenuto in vitamina C: questo nutriente è importante per sostenere le nostre difese immunitarie e ci può aiutare ad assimilare il ferro contenuto negli alimenti consumati durante il pasto;
- Il sapore dolce della frutta può contribuire a segnalarci il termine del pasto e si sostituisce bene alla classica porzione di dolce.
Il consumo di frutta dopo pranzo o cena, invece, poterebbe essere problematico se si soffre di alcune condizioni, in particolare:
- In caso di problematiche intestinali come la sindrome dell’intestino irritabile o semplicemente in caso di gonfiore addominale persistente potrebbe essere utile evitare frutta dopo i pasti. Molti frutti contengono, infatti, zuccheri fermentiscibili dai microrganismi presenti nel nostro tratto gastro-digerente. Nel caso in cui si soffra di qualche persistente fastidio intestinale può essere utile provare a eliminare la frutta dopo il pasto per evitare l’amplificarsi di questi fenomeni;
- In caso di diabete mellito di tipo 2 bisogna considerare che la frutta apporta sempre un moderato contenuto di zuccheri. Per questo motivo se il pasto è già molto ricco di carboidrati, per esempio nel caso in cui avessimo già mangiato un abbondante piatto di pasta, potrebbe essere utile evitare il consumo di frutta al termine del pasto. In generale questa regola vale per coloro che non sono soliti equilibrare correttamente il pasto tra carboidrati, grassi, fibre e proteine, ma è sempre bene, in caso di diabete, rivolgersi a un professionista per indicazioni specifiche e personalizzate;
- In caso di gastrite e reflusso gastroesofageo è consigliabile porre attenzione al tipo di frutta da consumare dopo il pasto e limitare il consumo di agrumi.
Mangiare frutta dopo i pasti fa ingrassare?
Mangiare frutta, anche dopo i pasti, non è associato ad un aumento di peso, anzi, diversi studi correlano l’abitudine al consumo di frutta con un minor rischio di obesità. In una revisione sistematica degli studi, si conclude che il consumo di frutta fresca e intera non è collegata all’obesità, bensì previene e aiuta nella gestione di questa condizione. [1]
Sottolineiamo che lo studio si riferisce al consumo di frutta fresca e intera e non al consumo di spremute o succhi di frutta: molti dei benefici legati al consumo di frutta, infatti, sono legati alla presenza di fibre. Tuttavia, come abbiamo visto sopra, vi sono alcune condizioni per cui mangiare frutta dopo i pasti potrebbe causare gonfiore alla pancia, sensazione sgradita a tutti, specialmente a chi vuole perdere peso. In questi casi, meglio consumarla lontano dai pasti.
Quale frutta mangiare dopo i pasti e quale evitare
Per quanto riguarda il tipo di frutta da consumare e il tipo di frutta da evitare dopo i pasti, facciamo riferimento a uno dei paragrafi sopra riportati. In caso di buono stato di salute, non ci saranno dei frutti da prediligere o dei frutti da evitare. Potremo, tuttavia, considerare i benefici apportati dalla frutta e consumare quella più utile per noi in quel preciso momento.
Per esempio, se abbiamo consumato una porzione di fagioli rossi e spinaci, ricchi di ferro vegetale, potremo aggiungere un kiwi ricco di vitamina C per favorire l’assorbimento del ferro. Oppure, se soffriamo di crampi notturni, potremo decidere di consumare frutta dopo cena ricca di potassio, come la banana o le albicocche. O, ancora, vi sono frutti come l’ananas o la papaya che favoriscono la digestione e potrebbero essere utili da consumare dopo un pasto, specialmente se ricco di proteine.
Il discorso è diverso per chi soffre di gastrite, reflusso gastro-esofageo o di problematiche intestinali, come accennato sopra. In caso di gastrite e reflusso i frutti da limitare sono gli agrumi (arancio, limone, mandarini). Dobbiamo tuttavia sottolineare che non tutte le persone che soffrono di reflusso mostrano gli stessi problemi nel consumo di questi frutti e pertanto la dieta dovrebbe essere personalizzata.
Infine chi soffre di problematiche intestinali potrebbe avere maggiori problemi con i frutti più ricchi di fodmaps come albicocche, pesche, prugne, ciliegie, mele, pere, anguria, fichi e mango. Anche in questo caso è importante testare gli alimenti (eventualmente con il supporto di uno specialista), ed eliminare solo quelli che peggiorano effettivamente eventuali sintomi.
Frutta da consumare | Frutta da limitare in specifiche condizioni |
Banana | Mela (high fodmaps) |
Kiwi | Pera (high fodmaps) |
Melone | Albiocche (high fodmaps) |
Fragole | Pesca (high fodmaps) |
Uva | Prugna (high fodmaps) |
Papaya | Anguria (high fodmaps) |
Mirtilli | More (high fodmaps) |
Lamponi | Ciliegie (high fodmaps) |
Cocco | Fichi (high fodmaps) |
Ananas | Pompelmo (high fodmaps) |
Mango (high fodmaps) | |
Cachi (high fodmaps) | |
Melograno (high fodmaps) | |
Arancio | |
Limone | |
Mandarino |
Chi dovrebbe prestare maggiore attenzione alla scelta della frutta dopo i pasti?
Individui sani e senza alcuna patologia non hanno bisogno di preoccuparsi del tipo di frutta da consumare al termine del loro pasto. Se presenti alcune patologie, invece, è importante fare attenzione, discutendo le scelte con il proprio specialista di fiducia. In particolare, le condizioni in cui è utile fare attenzione alla tipologia di frutta da consumare dopo il pasto sono:
- Gastrite;
- Reflusso gastroesofageo;
- Sindrome del colon irritabile;
- Rettocolite ulcerosa e morbo di Crohn (in fase attiva);
- Allergie (in questo caso è importante evitare i frutti a cui si è allergici o che possono dare cross-reattività).
Qual è il momento migliore per mangiare frutta?
Se siete arrivati fin qui, avrete capito che per la maggior parte delle persone non vi è un momento migliore per il consumo della frutta, ma è importante inserirla nella propria alimentazione quotidiana rispettando le linee guida, che suggeriscono un consumo di 5 porzioni giornaliere tra frutta e verdura.
Secondo alcuni studi un buon momento per consumare la frutta, soprattutto se il nostro obiettivo è quello di perdere o mantenere il peso corporeo, è prima del pasto. [2] Consumare la frutta prima di iniziare il pasto è associato a un maggior senso di sazietà e a un minor introito calorico nelle ore successive al pasto.
In caso di diabete, vi consigliamo di fare attenzione al consumo di frutta lontana dai pasti (come spuntino) se consumata da sola, in quanto potrebbe comportare un aumento improvviso della glicemia. A tal proposito, potrebbe essere utile accompagnarla con della frutta secca oleosa.
Frutta dopo i pasti in bambini e neonati
Anche i bambini e nei neonati in buono stato di salute possono consumare la frutta dopo mangiato e in qualsiasi altro momento della giornata. In particolare, nel caso dei neonati, è importante sottolineare che durante lo svezzamento può essere utile offrire al bambino precocemente e in forma diverse sia la frutta, sia la verdura. È importante, allo stesso modo, proporre più volte anche gli alimenti che sembrano non essere graditi: per questo motivo, una piccola porzione di frutta al termine del pasto può essere inserita come porzione in più. [3]
Nel caso del bambino, inoltre, i benefici che si possono ottenere dal consumo di frutta dopo il pasto sono i medesimi descritti per gli adulti: mangiare frutta dopo il pranzo e la cena può essere utile per gestire meglio la fame del nostro bambino e controllare al meglio il suo peso. Anche in questo caso, si fa riferimento alla frutta fresca e intera e non ai succhi di frutta, per i quali non è dimostrato lo stesso effetto.