Lupini e diabete: come agiscono e perché aiutano

Negli ultimi anni i lupini, legumi per lungo tempo dimenticati, sono tornati alla ribalta per la loro capacità di rappresentare un delizioso e saziante snack e al contempo prevenire la patologia diabetica e mantenerla sotto controllo una volta instaurata. Di seguito approfondiamo come e perché i lupini fanno bene in caso di diabete.

Il diabete mellito è una patologia in forte crescita in tutto il mondo, sia esso diabete mellito di tipo 1, caratterizzato da un’anomala risposta del sistema immunitario, sia esso diabete mellito di tipo 2, che rappresenta circa il 90% di tutti i casi di diabete. Nonostante questa patologia abbia un’eziologia multifattoriale, è importante sottolineare che dipende in gran parte dallo stile di vita: dalla sedentarietà e da abitudini alimentari scorrette.

Lupini in una ciotola sopra un tavolo

Attualmente il diabete mellito di tipo 2 affligge nel nostro paese una percentuale di popolazione compresa tra il 5,5 e il 6%, secondo i dati ISTAT e ARNO del 2015. Questa percentuale aumenta fino a sorpassare il 20% quando si considera la popolazione sopra i 75 anni. Uno stile di vita più attivo e modifiche più o meno importanti dello stile alimentare possono aiutare a prevenire l’insorgenza di questa condizione e al tempo stesso possono aiutare a tenere sotto controllo la patologia, una volta che si è instaurata.

Per quanto riguarda l’alimentazione è facile capire la stretta correlazione se pensiamo alla definizione di diabete, ovvero una patologia cronica caratterizzata dalla presenza di elevati livelli di glucosio nel sangue e dovuta a un’alterata quantità o funzione dell’insulina (fonte ISS).

Un’alimentazione dunque ricca di dolci e cereali raffinati, e al tempo stesso povera di altri macro-nutrienti e di fibre, è da considerarsi un importante fattore di rischio per lo sviluppo e il mancato controllo della patologia diabetica.

L’aggiunta di fibre e/o di proteine a un pasto ricco di carboidrati determina una riduzione della risposta glicemica al consumo di questi cibi: in parole povere se consumo un piatto di riso bollito avrò un aumento del livello di glucosio nel sangue maggiore rispetto al consumo di un piatto di riso con radicchio e fagioli. Vediamo ora nello specifico la correlazione che esiste tra lupini e diabete.

Lupini e diabete: come agiscono e perché aiutano

I lupini appartengono alla famiglia delle leguminose e sono un alimento ricco sia di fibre e sia di proteine. La loro composizione è senz’altro uno dei motivi per cui i lupini fanno bene in caso di diabete e possono risultare utili nel controllo glicemico.

In uno studio del 2011 condotto su 24 adulti diabetici è stato dimostrato che la somministrazione di farina di lupini, in aggiunta a una bevanda a base di glucosio, permetteva una diminuzione dell’innalzamento della glicemia post-prandiale. Desideriamo sottolineare tuttavia che secondo altri studi la capacità dei lupini di diminuire la glicemia non sembra realizzarsi nelle persone sane, ma solo in persone con una glicemia a digiuno alterata (>100).

Ma i benefici dei lupini sul diabete non finiscono qui! Si è scoperto, infatti, circa una decina di anni fa, che i lupini contengono una glicoproteina (chiamata conglutina-gamma) con attività anti-diabetica e insulino-simile. La somministrazione di questa proteina (estratta dal seme del lupino) ha permesso di assistere a una diminuzione del glucosio plasmatico sia in topi, sia sull’uomo. Inoltre l’utilizzo del lupino, anziché di un farmaco di sintesi, risultava priva di effetti indesiderati.

Quanti lupini mangiare per ottenere benefici

Non è chiaro quanti lupini sia necessario consumare per ottenere benefici sul diabete. Nello studio sopra citato, che coinvolgeva 24 persone adulte con diabete, è stata somministrata farina di lupini, in aggiunta a una bevanda contenente 50 gr di glucosio, per un totale di 12,5 g di fibre e 22 g di proteine (pari a circa 200 gr di lupini già ammollati).

Per quanto riguarda l’azione della conglutina gamma non è stato identificato un valore minimo utile per la sua efficacia. Questa proteina rappresenta circa il 5% della totalità delle proteine presenti nei lupini, legumi caratterizzati da circa il 50% di proteine totali. Risulta quindi evidente che l’apporto di conglutina gamma non sarà altissimo, ma la sua azione è similare a quella dell’insulina e potrebbe essere utile valutare un’integrazione di lupini differente in base alla situazione della singola persona.

Il consiglio per sfruttare le proprietà dei lupini contro il diabete, può essere quindi quello, come da linee guida e indicazioni generali per la popolazione italiana, di consumare una porzione di lupini (corrispondente a 30 gr di lupini secchi o circa 100 gr di lupini freschi o già ammollati) almeno 3 volte/settimana, soprattutto in occasione di pasti più ricchi di carboidrati raffinati.

Per l’acquisto dei lupini, si consiglia di scegliere prodotti biologici e di buona qualità. Se lo si desidera, è possibile alternare il prodotto secco a quello già trattato, come ad esempio i lupini in salamoia, salvo in caso di ipertensione. Anche la farina di lupino è una valida alternativa che può essere aggiunta alla propria dieta per sfruttarne i benefici. Per maggiori informazioni sulle preparazioni a base di questo legume, vi invitiamo a leggere il nostro approfondimento dedicato all’uso dei lupini in cucina.

Non assumere se…

Innanzitutto non assumere i lupini in caso di accertata allergia nei confronti di questo alimento: in questo caso, lo sappiamo bene, il consumo è assolutamente vietato ed è importante fare attenzione anche a piccolissime quantità di questo alimento!

Inoltre i lupini sono un alimento ricchissimo di fibre, che in alcuni soggetti predisposti, laddove consumate in eccesso possono dare sintomi spiacevoli come gonfiori addominali, aria e crampi alla pancia. Qualora doveste sperimentare questi sintomi, è bene ridurre il consumo di lupini sia in termini quantitativi, sia in termini di frequenza e valutare qual è il massimo consumo che non comporta sintomi spiacevoli. Laddove invece i sintomi dovessero permanere anche in caso di consumo limitato, vi consigliamo di rivolgersi al vostro medico curante, che possa valutare se sia necessario un approfondimento diagnostico.

E voi conoscevate i benefici dei lupini in caso di diabete? Li utilizzate nella vostra dieta? Raccontateci la vostra esperienza lasciando un commento!

Bibliografia

  • Dove, E., Mori, T., Chew, G., Barden, A., Woodman, R., Puddey, I., Hodgson, J. (2011). “Lupin and soya reduce glycaemia acutely in type 2 diabetes.” British Journal of Nutrition, 106(7), 1045-1051. doi:10.1017/S0007114511001334
  • M. Fornasini, J. Castro, et al. “Hypoglycemic effect of Lupinus mutabilis in healthy volunteers and subjects with dysglycemia.” Nutr. Hosp. vol.27 n.2 Madrid Mar./Apr. 2012

Dott.ssa Stefania Cocolo

Biologa nutrizionista laureata in Biotecnologie molecolari e bioinformatica presso l’Università degli studi di Milano. Ha conseguito la specializzazione in Biotecnologie industriali e ambientali presso l’Università degli studi di Milano.

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4 commenti

  1. Vorrei sapere quanti lupini in capsula prendere ogni giorno per diabete mellito 2 in soggetto attivo di 79 anni.Si prega di rispondere , si ringrazia e si porgono cordiali saluti.

  2. Perché le dottoressa non danno il medicinale trucility si fa una puntura una volta a settimana e da tantissimi benefici

  3. Sono un 74enne affetto da diabete mellito, da quando ho integrato dei lupini nella mia dieta ho notato dei bonifici, in principio li mangiavo con la buccia, adesso li mangio senza buccia, ditemi voi come è meglio mangiarli, da premettere che ne vado ghiotto: distinti saluti.

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