Morbo di Crohn e dieta: i consigli del nutrizionista
Il morbo di Crohn è una patologia infiammatoria cronica a carico dell’apparato digerente. Esistono delle linee guida specifiche sulla dieta da seguire quando ne si è affetti?
Il morbo di Crohn è un’infiammazione cronica che colpisce prevalentemente l’intestino, ma può interessare anche altri tratti dell’apparato gastrico, dalla bocca all’ano. Esso si caratterizza per la presenza di processi infiammatori sul tubo digerente, a segmenti, sui quali sono presenti ulcere e perforazioni.
È una patologia ubiquitaria che si manifesta soprattutto tra i 15 ed i 30 anni d’età, le cui cause specifiche sono ancora non del tutto chiare, ma viene di certo annoverata tra quelle autoimmuni, con una certa predisposizione genetica.
I sintomi del morbo di Crohn
I sintomi del morbo di Crohn possono variare in base al tratto intestinale interessato, per cui un’infiammazione a carico solo dell’intestino crasso presenterà tra i sintomi la diarrea acuta, dolori addominali specie in basso a destra, talvolta febbre; se, invece, è interessato l’intestino tenue, i sintomi saranno più marcati e ad essi si accompagnano difficoltà di digestione e soprattutto di assorbimento dei nutrienti essenziali attraverso i cibi, tanto più grave quanto più è lungo il tratto colpito.
Ne conseguono una riduzione dell’appetito, una carenza nutrizionale, perdita di peso e quindi una malnutrizione che, unita alla diarrea, può provocare altri problemi correlati come anemia, bassi livelli di acido folico o di vitamina B12.
Spesso, inoltre, al morbo di Crohn si possono associare anche le intolleranze al lattosio e al glutine.
Morbo di Crohn: alimentazione e dieta
È necessario premettere che in questa patologia, al contrario di quanto avviene con altri disturbi, l’alimentazione non ha scopo preventivo perché la malattia ha carattere genetico ed autoimmune.
Una corretta alimentazione può però alleviare i sintomi e i disturbi più importanti apportando un certo sollievo specie nei momenti di acutizzazione del problema. Per poter sapere con certezza quali cibi eliminare dalla propria tavola perché favoriscono l’insorgenza di disturbi intestinali, è buona norma tenere un diario in cui annotare alimenti e fastidi riscontrati, che possono variare da persona a persona, da caso a caso.
In generale, in presenza del morbo di Crohn, è possibile seguire una dieta a basso residuo fisso, ossia quella in cui viene limitato il consumo di fibre (che favoriscono la peristalsi) e di alcuni alimenti che vengono digeriti con difficoltà.
Lo scopo di una dieta a basso residuo è quello di limitare i movimenti intestinali per non esacerbare i sintomi dolorosi annessi al morbo di Crohn, come i crampi, la pancia gonfia e dura, la diarrea, i gas intestinali.
Cibi da evitare
- Pane, pasta e riso integrali
- Cereali integrali
- Frutta secca
- Verdure crude
- Alcune verdure cotte come broccoli, cavolo, piselli, mais, cavolfiore, cipolle, patate con la buccia
- Carni grasse, come quella di maiale
- Carni e salumi affumicati
- Fagioli e lenticchie
- Succhi di frutta con polpa e semi
- Marmellate, confetture, conserve
- Spezie, peperoncino, curry
- Caffè, alcolici, bibite gassate
- Fritture e dolci elaborati
Cibi permessi
- Pane bianco e crackers senza semi
- Riso bianco
- Verdure fresche ben cotte e private di buccia e/o semi, come asparagi, carote, zucchine, fagiolini, zucca
- Patate bollite senza buccia
- Carne bianca o rossa magra, tenera e morbida, cotta al vapore o alla griglia
- Uova
- Pesce senza lische, magro, lesso o grigliato
- Frutta in scatola, o cotta; banane, mele, pere
- Succhi di frutti senza semi o polpa
- Bevande decaffeinate
I latticini, così come il grano, sono da bandire in caso di intolleranze accertate, altrimenti il loro consumo va limitato perché irritante l’intestino.
Nei casi di malnutrizione, laddove un’alimentazione mirata sia inefficiente perché l’organismo non riesce più a trarne vantaggi nutritivi, sarà necessario ricorrere anche all’uso di integratori di minerali e polivitamine.
Altra raccomandazione è quella di introdurre molti liquidi, sia per ripristinare quelli persi attraverso la diarrea, sia per scongiurare il rischio di calcolosi renale, un’evenienza comune tra i soggetti affetti dal morbo di Crohn. Infine, fare piccoli pasti durante la giornata, masticando piano e a lungo, per accorciare e favorire il processo digestivo.
Buon giorno Drssa
sono stata di diversi gastroenterologi e nutrizionisti ma non mi è ancora stato detto cosa e come devo mangiare pertanto ho perso la fiducia nei confronti degli specialisti perchè non sono mai concordi tra loro e nemmeno sul regime alimentare da seguire.
Sono intollerante al lattosio. Ho la Sindrome di Gillbert. Ho inoltre una gastropatia di anni che nonostante i farmaci non riesco a curare.
Ho fatto esame HLA per celiachia ed è risultato che è molto improbabile che possa sviluppare tale intolleranza nell’arco della vita. Sto assumendo regolarmente dei fermenti particolari Acronelle e un integratore Butyrose per l’intestino oltre al farmaco Pentasa e Sucralfato.
Io sto male quando mangio il pane, la pizza (ho provato anche senza glutine senza notare grande differenza, verdure crude: tutte, zucchine cotte a vapore senza il coperchio per evitare che rimangano piene di acqua, frutta: tutta, latte non lo assumo da diversi anni, latticini e yougurt idem, dolci idem, marmellata, carne rossa spesso mi crea problemi. Sono arrivata alla conclusione che secondo me anche il lievito mi crea problemi.
Praticamente i cibi che posso mangiare sono riso in bianco senza grana, petto di tacchino, platessa a vapore, uovo sodo una volta al mese, patate lesse, zucchine e melanzane grigliate (ogni tanto), te deteinato, cialde di riso con un velo di crema di nocciole.
Non ho molto tempo da dedicare alla preparazione dei cibi e non sono nemmeno portata per la cucina, quindi la mia alimentazione si limita solo a questi alimenti.
Soffro tantissimo non poter assumere latticini, ma so che non è solo questione del lattosio ma proprio del latte in generale che io devo eliminare per evitare che fermenti nelle pareti intestinali e per problemi di disbiosi. Secondo Lei c’è un tiipo di formaggio che potrei assumere ogni tanto senza incorrere in terribili conseguenze oppure altri alimenti che potrei provare? Grazie