Acido folico: a cosa serve e perché è importante?
L’acido folico è un composto fondamentale per la nostra salute: scopriamo le sue proprietà, a cosa serve, come e quando integrarlo e le sue interazioni.
- A cosa serve l’acido folico
- Cause e sintomi da carenza
- Fonti naturali di acido folico
- Integrazione corretta
- Controindicazioni e tossicità da eccesso
L’acido folico è una vitamina del gruppo B, è infatti noto anche col nome di vitamina B9 e, come tutte le vitamine, riveste funzioni fondamentali nelle reazioni biologiche che avvengono nel nostro corpo, il quale non è in grado di sintetizzarlo ed è pertanto necessario assumerlo con la dieta.
L’acido folico è la forma trasformata della vitamina B9, mentre la forma che si trova naturalmente nei cibi è il folato.
A cosa serve l’acido folico? Proprietà e funzioni
L’acido folico è indispensabile in quanto interviene nei processi di sintesi di DNA ed RNA nel nostro organismo ed è quindi particolarmente importante in alcune fasi della vita quando i processi di “costruzione” sono più intensi: l’infanzia, l’adolescenza e la gravidanza.
L’acido folico serve inoltre per il metabolismo dei globuli rossi nel sangue e contribuisce all’equilibrio del sistema nervoso. Lavora in sinergia con la vitamina B12 e B6 nei processi di controllo dell’aminoacido omocisteina, che è coinvolto nelle patologie del sistema cardiovascolare. Il folato protegge quindi dal rischio di sviluppare malattie cardiache.
Alcuni studi suggeriscono poi che questa vitamina potrebbe aiutare nella prevenzione dell’indebolimento dell’udito e della degenerazione maculare (una patologia dell’occhio) in età avanzata. Alcuni studi preliminari suggeriscono che un adeguato apporto di acido folico possa proteggere dallo sviluppo di alcuni tipi di cancro, quale il cancro al colon, allo stomaco, al pancreas, al seno ma al momento questa ipotesi deve essere ancora confermata.
Cause e sintomi della carenza di acido folico
Bassi livelli di acido folico si riscontrano nei casi di alcolismo, nella sindrome del colon irritabile, nel diabete mellito, nella celiachia o in seguito all’assunzione di alcuni farmaci, quali alcuni antibiotici e i chemioterapici.
Una carenza di acido folico può determinare vari disturbi di entità più o meno grave. Negli adulti può manifestarsi con un’anemia megaloblastica oppure con lievi sintomi quali perdita dell’appetito, gengiviti, diarrea, infiammazioni della lingua, irritabilità, scarsa memoria.
In gravidanza, in particolare, uno scarso apporto di acido folico si è dimostrato fattore predisponente ad alcune importanti malformazioni del feto e patologie del nascituro soprattutto a livello neurologico. Tra queste la spina bifida, una condizione per cui non si ha, durante lo sviluppo fetale, la corretta chiusura del tubo neurale. Alle donne si raccomanda infatti di iniziare ad assumere un integratore di acido folico fin da un mese prima del concepimento e fino alla termine della gravidanza.
Fonti di acido folico
La prima fonte di acido folico per il nostro organismo è il cibo e ci sono alimenti che ne sono particolarmente ricchi. Fra i vegetali ricchi di acido folico troviamo gli spinaci, gli asparagi, i broccoli, i carciofi, i cavoletti di Bruxelles, le barbabietole, il cavolo. Fra i frutti, particolarmente ricchi ne sono: l’avocado, le arance, i kiwi, le fragole, le noci, le mandorle, le nocciole. Una buona fonte sono inoltre i legumi e il frumento integrale. Fra i cibi di origine animale ci sono invece le uova, il fegato e il salmone. Come la maggior parte delle vitamine, però, anche il folato negli alimenti viene degradato dalla cottura.
Quando integrare l’acido folico
La quantità giornaliera raccomandata da assumere quotidianamente è pari per gli adulti a 400 microgrammi, quantità che si può raggiungere attraverso l’alimentazione. Ci sono tuttavia dei casi in cui si rende necessaria un’integrazione, come ad esempio in gravidanza: in questa fase, infatti, la quantità raccomandata (almeno per i primi tre mesi) passa a 800 microgrammi al giorno e durante l’allattamento, periodo in cui si raccomanda di assumerne 500 microgrammi al giorno. In questi casi solitamente è necessario assumere un integratore di sintesi sotto il controllo medico.
L’integrazione di acido folico, inoltre, può rendersi utile anche in caso di condizioni a rischio carenza, quali ad esempio bypass gastrico, malnutrizione o alcolismo.
Controindicazioni: tossicità e interazioni dell’acido folico
È raro che l’assunzione di folato determini effetti collaterali. Tuttavia, se le dosi assunte (specialmente tramite integratori) sono eccessive, è possibile che l’acido folico abbia alcune controindicazioni. In particolare si possono presentare problemi di stomaco, nausea, perdita di appetito, problemi ad addormentarsi. Inoltre, l’eccesso nell’assunzione di una delle vitamine del gruppo B può causare uno sbilanciamento nell’equilibrio delle altre vitamine B nell’organismo ed è per questo motivo che l’integrazione dovrebbe avvenire sempre sotto controllo medico.
Tra le controindicazioni dell’acido folico, inoltre, vi sono possibili interazioni. In particolare, questa vitamina può interagire con altri farmaci modificandone l’assorbimento e quindi gli effetti. Si tratta di alcuni antibiotici, alcuni farmaci antiepilettici, i chemioterapici. Farmaci che invece abbassano i livelli di acido folico nell’organismo, per cui potrebbe rendersene necessaria la supplementazione, sono: antiacidi, alcuni farmaci usati per abbassare i livelli di colesterolo nel sangue, gli antinfiammatori non steroidei e alcuni diuretici. Per questi motivi, quindi, è importante consultare il medico prima di assumere integratori di folati.