Vitamina B2 (riboflavina): a cosa serve, sintomi da carenza o eccesso e fonti alimentari

La vitamina B2 o riboflavina è un’altra vitamina del gruppo B, vitamina essenziale per la salute del nostro organismo. Vediamo a cosa serve, cosa può causarne una carenza e gli alimenti che la contengono.

La vitamina B2, altra vitamina appartenente al gruppo B, è una vitamina idrosolubile, cioè si scioglie nei liquidi a base acquosa e come quasi tutte le vitamine, non è sintetizzata dal nostro corpo, ma assunta dall’esterno attraverso gli alimenti, dal momento che è indispensabile per molte funzioni cellulari.

Vitamina b2 o riboflavina

Quanta vitamina B2 assumere ogni giorno

Il livello di assunzione giornaliero di un determinato nutriente è quel valore ritenuto sufficiente a soddisfare completamente i fabbisogni fisiologici nel 97,5% della popolazione. Nel caso della vitamina B2, il fabbisogno giornaliero raccomandato dai LARN (Livelli di assunzione di riferimento per la popolazione italiana) è di 1,6 mg al giorno per la popolazione maschile adulta, di 1,3 mg al giorno per la popolazione femminile adulta, che sale a 1,7 mg durante la gravidanza e a 1,8 mg durante l’allattamento. Per i bambini varia fra 0,5 mg e 1,3 mg a seconda dell’età e del sesso. Vediamo ora a cosa serve la vitamina B2 e quali sono i benefici che apporta alla salute.

A cosa serve la vitamina B2: proprietà, funzioni e benefici

La vitamina B2 o riboflavina funziona da enzima in molte reazioni biologiche, cioè è una molecola indispensabile per trasformazioni fondamentali ai fini delle funzioni cellulari. In particolare la riboflavina partecipa nelle cellule alle reazioni del metabolismo glucidico, aiuta cioè a metabolizzare il glucosio, al metabolismo proteico, cioè nei meccanismi di demolizione e successivo utilizzo delle proteine, nei processi che forniscono energia alle cellule e anche al metabolismo degli acidi grassi.

Si comprende, quindi, come la vitamina B2 sia fondamentale per il corretto funzionamento di molti tessuti del nostro organismo, compreso il sangue, e per i processi che portano al corretto sviluppo e accrescimento del corpo. La riboflavina influisce anche sul processo di assorbimento del ferro da parte dell’organismo e sul corretto funzionamento del tratto gastro-intestinale, andando a causare il mancato assorbimento di importanti nutrienti quando insufficiente. Studi scientifici recenti prospettano anche un ruolo della vitamina B2 nella prevenzione del cancro e delle patologie cardiovascolari. [1]

Intervenendo nel processo di riproduzione cellulare, la riboflavina apporta benefici anche alla pelle e agli annessi cutanei, quali ad esempio i capelli, favorendone la rigenerazione e quindi una corretta crescita. Allo stesso modo, la riboflavina contribuisce anche al benessere dei nostri occhi, tant’è che esistono delle tecniche mediche che, servendosi della vitamina B2, sono utilizzate per la cura di alcune patologie degenerative della cornea. [2]

Le funzioni della vitamina B2 sono quindi tante, essa è fondamentale per il nostro organismo e per il suo benessere, essendo indispensabile per il buon funzionamento dell’apparato cardiovascolare, di quello gastrointestinale, del sangue, per il metabolismo energetico da cui le cellule traggono energia per svolgere le loro funzioni, per il corretto sviluppo.

Cause della carenza di riboflavina

Come per tutte le altre vitamine, anche nel caso della vitamina B2, le cause della carenza possono essere molteplici. Dal momento che la fonte di vitamina B2 per il nostro organismo è l’alimentazione, un’alimentazione scorretta o inadeguata in termini di qualità e quantità insieme ad un mancato assorbimento, costituiscono la prima causa di una eventuale carenza di riboflavina. Naturalmente esistono anche cause patologiche alla base della sua mancanza o anche stili di vita ed abitudini scorretti.

La riboflavina è assunta dal nostro corpo tramite gli alimenti e attraverso l’azione dei succhi gastrici durante il processo digestivo si trasforma nella sua forma attiva, viene assorbita nell’intestino e passa quindi nel sangue, che la veicola ai tessuti che ne necessitano. Un eventuale eccesso di riboflavina è poi eliminato attraverso le urine. Vediamo le principali cause della carenza di vitamina B2.

✓ Alimentazione scorretta

Se non si introduce abbastanza vitamina B2 con la dieta, è facile che si presenti una carenza. Ciò può dipendere da un’assunzione inadeguata dei cibi che più ne contengono, quali la carne e i derivati animali, pertanto anche una dieta vegana non corretta e bilanciata potrebbe determinare tale condizione. [3]

✓ Abuso di alcool

Come già detto, la riboflavina viene assorbita a livello intestinale, e dal momento che chi fa abuso di alcool ha inevitabilmente un intestino le cui funzioni sono compromesse, anche l’assorbimento di vitamina B2 ne potrebbe risentire.

✓ Emodialisi

L’emodialisi è un processo di filtrazione del sangue cui vengono sottoposti i pazienti le cui funzioni renali sono compromesse. In questo processo anche parte delle vitamine presenti nel sangue vengono eliminate, pertanto anche se assunte in quantità adeguate, vengono poi in parte perdute. Per questo motivo in questi casi possono verificarsi casi di ipovitaminosi di vitamine idrosolubili, fra cui la vitamina B2.

✓ Patologie croniche dell’apparato digerente

Le patologie croniche dell’apparato digerente quali il morbo di Crohn, la celiachia, la colite ulcerosa, determinano il mancato o insufficiente assorbimento di molti nutrienti e micronutrienti, fra cui la vitamina B2, il cui assorbimento avviene appunto ad opera degli enterociti.

✓ Ipotiroidismo

L’ipotiroidismo è in parte responsabile del deficit di riboflavina poiché questa condizione la rende meno disponibile per i tessuti.

✓ Gravidanza e allattamento

Gravidanza e allattamento sono condizioni fisiologiche che determinano un aumentato fabbisogno di vitamine del gruppo B, pertanto se non sono assunte a sufficienza, possono verificarsi degli stati carenziali. [4]

✓ Uso di contraccettivi orali

L’utilizzo di contraccettivi orali a base ormonale potrebbe determinare una ipovitaminosi di riboflavina sia riducendone l’assorbimento, sia aumentandone la demolizione e l’eliminazione.

Sintomi della carenza di vitamina B2

Un tempo la carenza di vitamina B2 era molto diffusa, tant’è che in molti Paesi, come ad esempio negli Stati Uniti, si è cominciato a produrre degli alimenti fortificati, cioè alimenti cui vengono aggiunte le vitamine del gruppo B, dal momento che si è stimato che l’apporto con la dieta da parte della popolazione era insufficiente.

Per questo motivo nei paesi occidentali oggi non si hanno molti casi di ipovitaminosi da vitamina B2, cosa che succede ancora nei paesi del Terzo Mondo. I sintomi della carenza di vitamina B2 sono vari e a volte possono essere importanti poiché la carenza di questa vitamina può determinare seri problemi di salute.

In generale i sintomi più comuni da ipovitaminosi di riboflavina sono stanchezza e malessere, tachicardia, stomatiti, mal di gola, screpolatura della pelle nelle zone delle mucose, congiuntiviti, ma anche anemia, problemi epatici ed intestinali, degenerazione del sistema nervoso. Una carenza di vitamina B2 in gravidanza o nei neonati può provocare conseguenze importanti quali malformazioni fetali, difetti cardiaci e problemi nello sviluppo. [5][6]

I sintomi da carenza di riboflavina in breve

  • Stanchezza, malessere
  • Alterazione e secchezza cutanea soprattutto a livello delle mucose
  • Congiuntiviti
  • Anemia
  • Malfunzionamenti dell’apparato digerente
  • Neuropatie periferiche
  • Carenza di ferro
  • Rallentamento o arresto della crescita nei bambini

Fonti alimentari di riboflavina

La riboflavina è contenuta principalmente nei prodotti alimentari di origine animale, cioè carne, in particolare nelle frattaglie, nel latte e i suoi derivati, nelle uova, ma anche nella frutta secca, nei cereali integrali e in alcuni vegetali a foglia verde.

Si tratta di una vitamina che è fotosensibile, cioè si degrada a contatto con la luce, per cui per preservarla al massimo bisognerebbe tenere questi alimenti al buio, se possibile. Vediamo in dettaglio dove si trova la vitamina B2, con un elenco degli alimenti che più ne contengono.

Alimento Vitamina B2 (mg/100 g)
Fegato di bovino 3,30
Fegato di ovino 3,28
Rene di bovino 2,25
Agnello, coratella 2,04
Latte di vacca parzialmente scremato 1,8
Lievito di birra 1,65
Fiocchi di crusca di grano 1,5
Riso soffiato 1,5
Alga nori 1,34
Funghi secchi 1,27
Tè in foglie 1,20
Rochefort 0,65
Bottarga, uova di cefalo muggine 0,62
Radicchio verde 0,53
Semi di soia 0,52
Stoccafisso 0,5
Fontina 0,45
Emmenthal 0,45
Groviera 0,45
Mandorle dolci secche 0,40
Spinaci 0,37
Foglie di rapa 0,37
Yogurt greco 0,36
Crusca di grano 0,36
Uova di gallina intere 0,30
Castagne 0,28
Fave secche 0,28
Alici 0,26
Farina di segale integrale 0,22
(fonte Bda-Ieo)

Integratori di vitamina B2: quando assumerli e come sceglierli

I benefici della vitamina B2 e di una sua corretta assunzione sono tanti, per cui sarebbe bene assicurarci di averne un buon apporto. Come abbiamo visto, gli alimenti che contengono riboflavina sono tanti e possiamo quindi facilmente reperire la quantità raccomandata con una dieta varia, ma se ci rendiamo conto che, per svariati motivi, la nostra dieta non è bilanciata e abbiamo abitudini alimentari e di vita non proprio sane, probabilmente questo potrebbe riflettersi sull’apporto di vitamine, che potrebbe risultare insufficiente.

Il nostro medico potrebbe quindi consigliarci un’integrazione di riboflavina. Naturalmente anche chi soffre di patologie croniche del sistema gastrointestinale dovrebbe integrare le vitamine del gruppo B, dopo approvazione del medico. In gravidanza quasi sempre il ginecologo prescrive tali integratori. In commercio è possibile trovare vari tipi di integratori di riboflavina e sicuramente il nostro medico o il nutrizionista saprà consigliarci in proposito.

È possibile trovare integratori di vitamina B2 pura oppure in associazione con altre vitamine del gruppo B, quasi sempre in compresse o capsule, ma anche in forma liquida. A seconda del tipo, questi integratori possono contenere dai 2 mg ai 100 mg di riboflavina per compressa e si consiglia di assumerli durante il pasto per massimizzarne l’assorbimento. Possiamo facilmente reperirli in farmacia o parafarmacia.

Tossicità della vitamina B2: cause e sintomi da eccesso

È molto difficile che si verifichi un eccesso di assunzione di riboflavina con la dieta oltre i livelli raccomandati. Può però accadere se si fa uso di integratori senza aver consultato un medico o uno specialista dell’alimentazione. Sebbene un sovradosaggio vitaminico sia sempre pericoloso, non sono stati segnalati effetti di tossicità in seguito ad un’assunzione orale di vitamina B2, dal momento che l’intestino è in grado di regolarne l’assorbimento e che, essendo questa vitamina idrosolubile, viene facilmente eliminata tramite le urine. Potrebbero invece essere somministrate dosi tossiche per iniezione, cosa che va fatta sotto prescrizione e stretto controllo medico. Non sono comunque noti sintomi che rivelino segni di tossicità della riboflavina.

Scopri altre vitamine del gruppo B:

Bibliografia

  • [1] Powers HJ. Riboflavin (vitamin B-2) and health. Am J Clin Nutr. 2003 Jun;77(6):1352-60. doi: 10.1093/ajcn/77.6.1352. PMID: 12791609.
  • [2] Wollensak G, Spoerl E, Seiler T. Riboflavin/ultraviolet-a-induced collagen crosslinking for the treatment of keratoconus. Am J Ophthalmol. 2003 May;135(5):620-7. doi: 10.1016/s0002-9394(02)02220-1. PMID: 12719068.
  • [3] Hughes J, Sanders TA. Riboflavin levels in the diet and breast milk of vegans and omnivores. The Proceedings of the Nutrition Society. 1979 Sep;38(2):95A.
  • [4] https://www.cabdirect.org/cabdirect/abstract/19541403636
  • [5] FOY H, KONDI A, MBAYA V. EFFECT OF RIBOFLAVINE DEFICIENCY ON BONE MARROW FUNCTION AND PROTEIN METABOLISM IN BABOONS. PRELIMINARY REPORT. Br J Nutr. 1964;18:307-18. doi: 10.1079/bjn19640029. PMID: 14188290.
  • [6] Norton WN, Daskal I, Savage HE, Seibert RA, Lane M. Effects of riboflavin deficiency on the ultrastructure of rat sciatic nerve fibers. Am J Pathol. 1976 Dec;85(3):651-60. PMID: 998735; PMCID: PMC2032662.

Dott.ssa Azzurra De Luca

Biologa nutrizionista con un dottorato di ricerca in Scienze Morfologiche Molecolari. Negli ultimi anni ha lavorato negli Stati Uniti presso la Stanford University nel campo della biochimica e della biologia molecolare.

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