Ashwagandha, dall’ayurveda un rimedio contro lo stress: proprietà, come si usa e controindicazioni
L’Ashwagandha è un interessante rimedio della medicina ayurvedica utilizzato per il benessere di corpo e mente: vediamo a cosa serve, le sue proprietà e come si usa.
- Cos’è e a cosa serve l’ashwagandha
- Le proprietà benefiche dell’Ashwagandha
- Effetto tonico-adattogeno
- Proprietà analgesiche e antinfiammatorie
- Proprietà antiossidante
- Proprietà immunomodulanti
- Effetto su colesterolo, pressione e glicemia
- Effetti sul testosterone
- Menupausa e ciclo mestruale
- Quando può essere utile assumerla
- Come si usa l’Ashwagandha
- L’Ashwagandha aiuta a dimagrire?
- Controindicazioni dell’ashwagandha
- Prezzo e dove si compra
L’Ashwagandha è un componente di spicco tra i rimedi dell’Ayurveda, il termine che definisce la Medicina Tradizionale Indiana. In virtù delle sue caratteristiche fitochimiche, questa pianta si distingue per specifiche proprietà benefiche, di gran lunga sfruttate per la produzione erboristica.
Nei paragrafi che seguono verranno descritte tali proprietà, non senza indicazioni pratiche su come assumere i principi attivi della pianta. Infine, chiuderà l’articolo un paragrafo sulle possibili controindicazioni correlate all’uso di ashwagandha.
Cos’è e a cosa serve
Classificata in botanica come Withania somnifera, e nota anche con le denominazioni comuni di “ginseng indiano” e “ciliegio d’inverno”, l’Ashwagandha è una pianta arbustiva sempreverde appartenente alla famiglia delle Solanaceae. Sebbene la sua coltivazione avvenga per lo più nei territori asiatici, questa pianta è diffusa anche in area mediterranea, dove predilige il clima caldo e non troppo umido.
Fin da tempi remoti, l’Ashwagandha viene utilizzata come pianta medicinale e viene applicata al trattamento di alcune problematiche, sia della sfera fisica che psichica. Vediamo di seguito i dettagli sui benefici dell’Ashwagandha.
Quali sono le proprietà benefiche dell’Ashwagandha?
Le proprietà dell’Ashwagandha vengono attribuite ai componenti bioattivi rinvenuti nella sua radice. Tali sostanze possono essere raggruppate in alcaloidi, saponine e lattoni steroidei (i cosiddetti withanolidi e withaferine): questi ultimi, in particolare, vantano l’attività farmacologica più rilevante [1]. La pianta in questione è nota per essere un potente rimedio tonico-adattogeno, sebbene vanti anche proprietà ulteriori [2,3,4]. Consideriamole più nello specifico.
✓ Attività tonico-adattogena
Tra le proprietà più note dell’Ashwagandha spicca senza dubbio quella tonico-adattogena. Sembra, infatti, che i suoi componenti possano supportare l’organismo in presenza di stress, stanchezza psico-fisica e ansia, ma anche in caso di insonnia e irritabilità (sebbene sia un rimedio adattogeno, infatti, l’Ashwagandha usata alla sera sembra favorire un buon sonno). Nel complesso, l’Ashwagandha può potenziare le capacità di adattamento del corpo agli stressor di varia natura. Gli effetti in questione sono stati documentati mediante osservazioni su modelli animali e sull’uomo.
✓ Proprietà analgesiche e antinfiammatorie
Indagini condotte su animali da laboratorio suggeriscono, tra le altre cose, che gli estratti di Ashwagandha possano agire con effetti analgesici e antinfiammatori su diverse condizioni reumatiche. È interessante notare come, a differenza dei comuni farmaci analgesici, l’Ashwagandha non si correli a effetti avversi di natura gastrica, purché utilizzata nelle dosi appropriate (questo aspetto verrà approfondito in seguito).
✓ Potenzialità antiossidanti
È ormai risaputo quanto l’azione dei radicali liberi si associ, tra le altre cose, all’invecchiamento e alla neurodegenerazione. La ricerca di rimedi naturali allo stress ossidativo rappresenta dunque un campo di grande interesse. A tal proposito, alcuni studi effettuati su topi mostrano come i principi attivi di Ashwagandha possano incrementare, a livello cerebrale, l’attività degli enzimi antiossidanti, contribuendo alla protezione dei tessuti dal danno ossidativo. Altre indagini, condotte sia in vitro che su modelli animali, associano all’Ashwagandha effetti preventivi o inibenti sulla crescita delle cellule tumorali. Tali effetti, sarebbero in parte riconducibili alle potenzialità antiossidanti della pianta.
✓ Proprietà immunomodulanti
Studi condotti su animali da laboratorio attribuiscono all’Ashwagandha degli interessanti effetti modulanti sul sistema immunitario. Sembra, infatti, che a giovarne siano diversi aspetti dei meccanismi difensivi, sia per quanto riguarda il numero e l’attività delle cellule immunitarie, sia per quanto concerne le risposte che coinvolgono gli anticorpi.
✓ Effetto su colesterolo, pressione e glicemia
Le evidenze sperimentali ad oggi disponibili associano gli estratti di Ashwagandha a effetti riequilibranti su alcuni valori ematici e, in particolare, sui livelli di colesterolo, trigliceridi e glicemia. Degni di nota anche gli effetti ipotensivi, potenzialmente utili nella gestione della pressione alta.
✓ Effetti sul testosterone
Nell’ambito della medicina Ayurvedica, l’Ashwagandha si colloca tra i rimedi per la disfunzione sessuale maschile e la sterilità, incentivando diversi studi sulla questione. Sebbene siano necessari ulteriori indagini al fine di confermarne gli effetti, sembra che gli estratti di Ashwagandha possano agire positivamente sulla concentrazione del testosterone negli umani.
✓ Salute femminile
L’ashwagandha viene utilizzata con successo anche per trattare le problematiche femminili, tra cui sindrome premestruale, irregolarità del ciclo e sintomi della menopausa. Questa proprietà sembra sia attribuibile alla capacità della pianta di bilanciare gli ormoni riproduttivi (tra cui FSH e LH), ridurre lo stress, tonificare il corpo e abbassare il livello di cortisolo [5].
In merito alla menopausa, ad esempio, uno studio condotto su diversi volontari a cui è stata somministrata una dose da 300 mg di estratto di radice di ashwagandha due volte al giorno per un periodo di 8 settimane, ha riportato benefici con un evidente miglioramento dei sintomi tipici della menopausa (da lievi a moderati), come sbalzi d’umore, vampate, depressione, disturbi del sonno e palpitazioni [6]. Altri studi, invece, hanno evidenziato benefici nel trattamento della sindrome premestruale, contribuendo a ridurre lo stress, il cattivo umore e calmare i crampi addominali (utile, quindi, in caso di mestruazioni dolorose).
Quando può essere utile assumere Ashwagandha
Una volta considerate alcune nozioni teoriche, vediamo quando può essere utile usare l’Ashwagandha.
- Per supportare le prestazioni fisiche e mentali;
- In presenza di stress e ansia;
- In caso di affaticamento e insonnia;
- Per combattere lo stress ossidativo;
- Nel corso di una dieta ipocalorica;
- In presenza di reumatismi;
- Per rinforzare il sistema immunitario;
- Per combattere i sintomi della menopausa;
- Per le irregolarità del ciclo;
- Per ritardare l’invecchiamento e la comparsa dei capelli bianchi.
Come si usa l’Ashwagandha
Passiamo, adesso, agli aspetti puramente pratici. Gli estratti di Ashwagandha vengono ricavati a partire dalla radice, e dunque impiegati nella realizzazione di vari prodotti. In particolare, l’Ashwagandha viene posta in commercio sotto forma di capsule o compresse, ma anche di polvere e soluzioni liquide. In ogni caso, tutti i preparati sono facilmente reperibili in farmacia, parafarmacia ed erboristeria, oltre che attraverso i canali di vendita online.
L’estratto si assume al mattino o alla sera, a seconda dell’effetto ricercato: assumere Ashwagandha prima di dormire, a tal proposito, concilia il sonno. Tra l’altro, la polvere di Ashwagandha si presta alla preparazione di una classica tisana rilassante da bere al momento di coricarsi. In altri casi, la polvere di Ashwagandha può essere aggiunta al porridge o al muesli della colazione, così come allo yogurt o ai frullati. In alternativa, è possibile sciogliere pochi grammi della polvere (circa 3 g al giorno, corrispondenti a un cucchiaino) in acqua, latte caldo o bevande vegetali.
Il dosaggio consigliato per l’estratto secco di radice (titolato in withanolidi al 2%) oscilla, in media, tra 500 e 800 mg al giorno, da assumere per almeno un mese. In generale, è preferibile attenersi al foglietto illustrativo di ciascun prodotto, ai fini della corretta posologia.
Talvolta, i principi attivi di Ashwagandha vengono addizionati ad altri estratti vegetali di tipo adattogeno (es.: Rhodiola rosea, Panax ginseng) per ottenere interessanti effetti sinergici. Non mancano, tra l’altro, formulazioni contenenti vitamine e componenti minerali, quali vitamine nel gruppo B, vitamina C e zinco.
L’Ashwagandha aiuta a dimagrire?
La condizione di stress psicologico sembra correlarsi al peso in eccesso. In particolare, si verifica un aumento sistemico dei livelli di cortisolo, l’ormone dello stress per eccellenza: tale incremento, correlato allo stress cronico, determina un aumento del grasso viscerale. In aggiunta, lo stress si associa a cambiamenti nelle abitudini alimentari, con una marcata propensione verso quantità di consumo eccessive e cibo spazzatura. Non manca, in tale contesto, la tendenza a ridurre i livelli di attività fisica, peggiorando la condizione generale della forma fisica. Alcune evidenze suggeriscono che i principi attivi dell’Ashwagandha possano normalizzare i livelli di cortisolo, limitando l’incremento del peso corporeo [7]. Altri studi evidenziano, inoltre, che l’Ashwaganda possa normalizzare i livelli di glicemia e inibire la formazione del tessuto adiposo [8,9].
In conclusione, se inseriti nel contesto di un piano alimentare mirato, gli estratti di Ashwagandha potrebbero costituire un supporto valido per la perdita del peso in eccesso.
Controindicazioni dell’Ashwagandha
Come accade per tante altre piante medicinali, anche l’Ashwagandha presenta alcune controindicazioni. In particolare, è sconsigliato assumerne i principi attivi in caso di gravidanza e allattamento, oltre che in età infantile. Le persone affette da problematiche alla tiroide, così come da patologie autoimmuni, dovrebbero ricorrere al parere del medico prima di assumere l’Ashwagandha. L’assunzione degli estratti di Ashwagandha sono intuibilmente controindicati in caso di ipersensibilità verso uno o più principi attivi della pianta.
Nelle dosi adeguate, l’Ashwagandha non sembra associarsi a effetti collaterali rilevanti. Al contrario, dosi eccessive potrebbero generare disturbi di carattere gastrointestinale, come nausea, vomito e diarrea. In caso di qualsiasi patologia pregressa o presente, o di terapie farmacologiche in atto (come quelle per trattare l’ipertensione), è preferibile ricorrere alla supervisione medica.
Dove si compra l’Ashwagandha
L’Ashwagandha si compra nelle erboristerie, in parafarmacia o nei negozi online specializzati in integratori e/o prodotti ayurvedici. Come abbiamo visto la si trova sia in estratti sia in polvere. Il prezzo varia molto in base alla tipologia di prodotto e al produttore. Volendo dare un’idea di prezzo, una confezione da 50-60 capsule di Ashwagandha costa dai 20 ai 30 euro mentre una confezione da 250 grammi di polvere costa circa 15-20 euro.