Ginseng, ideale per ritrovare le forze e superare lo stress: ecco proprietà e controindicazioni
Il ginseng rientra tra i rimedi più conosciuti e più richiesti in erboristeria per affrontare stress e affaticamento. Vediamo le proprietà e come usarlo correttamente.
- Cos’è il ginseng
- Ginseng rosso o bianco: differenze
- Cosa contiene il ginseng?
- Proprietà del ginseng
- Quando può essere utile assumerlo
- Come assumere il ginseng
- Associazioni consigliate con il ginseng
- Controindicazioni del ginseng
- Cosa c’è nel ginseng del bar?
- Ginseng: dove si compra
Il ginseng è forse l’adattogeno più noto e utilizzato. Col termine adattogeno si definisce quella categoria di rimedi che riescono a portare l’organismo ad uno “stato ideale”, aiutandolo a ritrovare l’equilibrio nelle situazioni di stress psicofisico.
Ginseng è il termine popolare che descrive innumerevoli prodotti di erboristeria e diverse specie botaniche. I paragrafi seguenti saranno incentrati sulle caratteristiche della specie più utilizzata (Panax Ginseng), entrando nel merito dei relativi aspetti morfologici e curativi. Seguiranno le modalità di utilizzo, nonché le eventuali controindicazioni del ginseng.
Questa pianta fa per te se:
- Ti senti stanco e spossato;
- Cerchi un rimedio per combattere lo stress;
- Cerchi un sostegno naturale per le tue prestazioni mentali;
- Vuoi potenziare il tuo sistema immunitario.
Cos’è il ginseng
Il Ginseng è una piccola pianta erbacea perenne originaria dell’Asia orientale e del Nord America, appartenente al genere Panax della famiglia delle Araliaceae [1]. A scopo medicinale si usano le sue radici, note da secoli nelle medicine orientali che le utilizzano per aumentare l’energia e le prestazioni mentali, ridurre lo stress e migliorare la salute del sistema immunitario. Negli ultimi anni, il ginseng ha guadagnato popolarità come rimedio erboristico per combattere disturbi legati all’affaticamento fisico e mentale, come astenia, stanchezza eccessiva, ansia o stress, ma non solo. Approfondiremo a breve i benefici della pianta.
Le preparazioni vegetali poste in commercio come “ginseng” possono talvolta differire per la pianta di origine, sebbene siano tutte appartenenti al genere Panax. La specie maggiormente utilizzata si identifica con Panax ginseng, subito seguita da Panax quinquefolius. Panax ginseng, anche detto “ginseng coreano”, viene coltivata per lo più in Cina e in Corea, mentre Panax quinquefolius, o “ginseng americano”, viene coltivata negli Stati Uniti e in Canada.
Vi sono poi alcuni prodotti di erboristeria che possono portare la denominazione di “ginseng”, pur contenendo estratti vegetali che non derivano dal genere Panax. Si tratta, in questi casi, di estratti di Eleutherococcus senticosus (il cosiddetto ginseng siberiano) e Pfaffia paniculata (o ginseng brasiliano).
La crescita del ginseng, notoriamente lenta, predilige i climi freddi. La parte più interessante delle specie in questione e, nello specifico, di Panax ginseng, è rappresentata dalla radice carnosa, che risulta commestibile e contiene numerosi componenti bioattivi (che verranno approfonditi in seguito). Le radici, che possono vivere anche sino a 100 anni, si raccolgono dopo almeno il quarto anno di vita, in quanto sembra che contengano una quantità di componenti attivi maggiore.
Ginseng rosso o bianco: che differenza c’è?
Sebbene non si tratti di piante diverse (si tratta in entrambi i casi di Panax ginseng), può essere utile conoscere le differenze tra queste due tipologie di ginseng.
- Ginseng bianco: la classificazione di “ginseng bianco” identifica il procedimento di essiccatura a cui vengono sottoposte le parti vegetali, le quali vengono ripulite dello strato esterno e semplicemente esposte ai raggi solari;
- Ginseng rosso: il ginseng rosso coreano identifica radici di almeno 6 anni, sottoposte a un passaggio di vaporizzazione che precede l’essiccatura. Tale lavorazione conferisce alle radici la tipica colorazione rosso-marrone.
Le differenti lavorazioni e, in particolare, la fase di vaporizzazione, determinano delle modifiche nella composizione fitochimica delle radici, ragion per cui ciascuna forma di ginseng potrebbe differire negli effetti.
Cosa contiene il ginseng?
Le analisi chimiche condotte sulle radici di Panax ginseng rivelano la presenza di svariati componenti, ai quali vengono attribuite diverse proprietà benefiche. Considerando le analisi in questione, il ginseng contiene un gruppo di sostanze note, nel complesso, come ginsenosidi (quali, a titolo di esempio, Rb1, Rg1 e Rf), pur contenendo anche composti fenolici, polisaccaridi e altri componenti come aminoacidi e acidi grassi [2].
Ginseng: le proprietà benefiche
Una volta fatto accenno alle caratteristiche fitochimiche, è il momento di descrivere le proprietà del ginseng, tenendo conto degli usi tradizionali e dei benefici documentati a livello sperimentale.
✓ Proprietà tonico-adattogena
Sebbene i suoi meccanismi d’azione siano da chiarire, il Ginseng viene ad oggi classificato come un adattogeno naturale, vantando un’antica tradizione di utilizzi terapeutici in tal senso. Nello specifico, l’assunzione del ginseng e dei suoi derivati si associa a una migliore capacità dell’organismo di adattarsi alle condizioni di stress e fatica, nonché a migliori performance fisiche e mentali. Alla base di tali effetti sembrerebbe esserci un’azione stimolante sul rilascio di sostanze ormonali implicate nella risposta corporea allo stress [3]. Risulta utile, quindi, in caso di stanchezza fisica o mentale, astenia o convalescenza. Questa proprietà, unita a quella antinfiammatoria, rende il ginseng un utile alleato anche in caso di mal di testa provocato da stress o stanchezza.
✓ Supporta il sistema immunitario
Sebbene gli studi in merito siano limitati a esperimenti in vitro e su animali da laboratorio, il ginseng viene ad oggi ritenuto un promettente agente immunomodulante. Agendo attraverso più meccanismi cellulari, il ginseng sembra potenziare le funzioni immunitarie, rivelandosi anche un possibile adiuvante vaccinale. Ai fini di una effettiva applicabilità, sono tuttavia necessari ulteriori studi [4].
✓ Proprietà antidiabetiche
Riassumendo diversi dati ottenuti da cellule, da modelli animali e da studi condotti su esseri umani, una recente revisione della letteratura ha preso in esame le proprietà anti-diabetiche del ginseng e dei suoi estratti. Tali proprietà sembrano rendersi evidenti per il diabete di tipo II, risultando poco significative per il pre-diabete. I meccanismi coinvolti sembrano essere molteplici, includendo, nello specifico, la regolazione della secrezione di insulina e la captazione del glucosio da parte dei tessuti [5].
✓ Proprietà antimicrobiche
L’interesse crescente verso le proprietà antibiotiche delle piante ha spinto i ricercatori a produrre numerose indagini sugli effetti del ginseng. Tra le specie indagate rientrano i batteri Pseudomonas aeruginosa, Helicobacter pylori, Staphylococcus aureus, Escherichia coli e Propionibacterium acnes, e le specie fungine Candida albicans e Fusarium oxysporum. I componenti bioattivi del ginseng sembrano esercitare effetti antimicrobici mediante diversi meccanismi. Tra questi rientrano la capacità di danneggiare l’integrità dei microrganismi e di interferire con la loro motilità [6]. Anche in tale contesto sono necessarie ulteriori evidenze.
✓ Proprietà antiossidanti
Lo stress ossidativo è una condizione coinvolta in diversi aspetti patologici, richiedendo degli approcci in grado di contrastarlo. Esperimenti in vitro e in vivo condotti sul modello animale Caenorhabditis elegans, attribuiscono a Panax ginseng un’attività antiossidante degna di nota, concentrandosi sulla funzionalità di alcuni componenti (polisaccaridi, nello specifico). In particolare, sembra che tali componenti possano interferire con lo stress ossidativo agendo da “spazzini” di radicali liberi e comportandosi da “chelanti” (ovvero come sostanze capaci di catturare i metalli) [7].
✓ Effetto antinfiammatorio
Tra le proprietà benefiche attribuite a Panax ginseng rientra anche un’interessante attività antinfiammatoria. Una recente revisione della letteratura scientifica riassume i dati disponibili sull’argomento: nello specifico, sembra che i componenti bioattivi del ginseng possano regolare l’espressione dei mediatori pro-infiammatori e agire su alcune cellule implicate nell’infiammazione [8].
Quando può essere utile assumere il ginseng
Presi in esame i benefici del ginseng, può essere utile riassumerne le applicazioni a livello pratico, fermo restando che, a conferma di alcune proprietà, siano necessarie ulteriori evidenze. Detto questo, usare il ginseng serve a:
- Sostenere il benessere psicofisico;
- Migliorare le prestazioni mentali;
- Migliorare le performance sportive;
- In caso di astenia;
- Affrontare al meglio lo stress e la stanchezza;
- Potenziare le difese immunitarie.
Come assumere il ginseng per trarne beneficio
Il mondo dell’erboristeria propone diverse tipologie di prodotti a seconda delle singole preferenze. Il ginseng può essere assunto tramite integratori, estratto molle, polvere, tintura madre o radice essiccata (da masticare o per fare tisane). Beneficiare delle proprietà tonico-adattogene del ginseng è quindi semplice, purché tali prodotti vengano utilizzati in modo corretto e consapevole. A tal proposito, è buona norma sottoporre eventuali dubbi al medico curante (a questo aspetto verrà dedicato il paragrafo sulle controindicazioni). Vediamo ora più in dettaglio quali sono i prodotti a base di ginseng che possiamo utilizzare.
1 Estratto molle
Uno dei modi migliori per assumere il ginseng è sotto forma di estratti molli. L’estratto molle di ginseng presenta una consistenza gelatinosa e può essere assunto tal quale o sciolto in mezzo bicchiere d’acqua calda. Il flacone contenente il prodotto viene di solito accompagnato dal cucchiaino dosatore apposito. L’estratto molle può essere assunto nella prima parte della giornata, circa un’ora dopo i pasti, nelle quantità di uno o due cucchiaini al giorno. Per le posologie specifiche è consigliabile consultare le istruzioni di ciascun prodotto.
2 Radice da masticare
Il formato masticabile costituisce un espediente decisamente comodo per l’assunzione del ginseng. Le confezioni vengono pensate per essere tascabili e per preservare la freschezza della radice, la quale risulta frammentata in piccoli pezzi. Per le quantità giornaliere, è buona norma consultare le istruzioni di ciascuna casa produttrice. In genere, è preferibile assumere il prodotto fino al primo pomeriggio, evitando le ore serali.
3 Polvere
Assumere la radice di ginseng mediante prodotti in polvere solubile è un ulteriore modo per beneficiare degli effetti adattogeni di questa pianta. Sebbene sia preferibile consultare le indicazioni di ciascun produttore, la polvere può essere mescolata a qualsiasi bevanda, nelle quantità massime di 1 o 2 g giornalieri. In linea generale, è sconsigliabile assumere questo prodotto in orario serale.
4 Tisana
La tisana al ginseng rappresenta, forse, la modalità più classica per beneficiare degli effetti del ginseng. È possibile preparare la tisana in casa a partire da poche fettine (4 o 5) della radice di ginseng essiccata, da lasciare in infusione in acqua bollente per 10 minuti. Una modalità alternativa prevede l’acquisto di preparati già disposti in filtri da infusione. In ogni caso, è preferibile consumare la tisana al ginseng nella prima parte della giornata, nelle quantità di una tazza al giorno. In alternativa, è possibile optare per il tè al ginseng, una preparazione a base di tè verde (oppure oolong) con l’aggiunta di ginseng. Questo prodotto si trova nelle migliori erboristerie.
5 Tintura madre
Per un’assunzione più rapida del ginseng è possibile ricorrere alla tintura madre, che contiene, oltre ai principi attivi, acqua pura e glicerina vegetale. Fermo restando che le posologie possano variare a seconda del prodotto, è consigliabile assumere da 30 a 40 gocce diluite in acqua, fino a 3 volte a giorno.
6 Capsule e compresse
Non mancano, inoltre, integratori alimentari in capsule o compresse ottenuti a partire dal materiale vegetale liofilizzato. Tenendo conto delle istruzioni specifiche, è preferibile consumare una o due unità al giorno, nella prima parte della giornata e lontano dai pasti. I dosaggi di principio attivo ritenuti efficaci si collocano intorno ai 300 mg al giorno, con una titolazione in ginsenosidi totali ad almeno l’1,5%.
Ginseng per pelle e capelli: gli utilizzi
Oltre che nell’ambito dell’integrazione alimentare, il ginseng è noto e apprezzato anche nel mondo cosmetico, dove vanta un ampio utilizzo. Nello specifico, gli estratti del ginseng vengono impiegati nella produzione di creme per il viso, per lo più finalizzate a effetti anti-rughe, idratanti e rivitalizzanti. Per rinforzare i capelli, inoltre, si può usare la polvere di ginseng aggiunta a uno shampoo neutro. Nutre e rinforza il capello, grazie ai suoi benefici sul sistema circolatorio e cellulare.
Associazioni consigliate con il ginseng
Al fine di ottenere preparati più efficaci e mirati, le case produttrici sono solite associare più principi attivi che possano agire in sinergia. In modo specifico, il ginseng può essere associato a ulteriori specie adattogene, quali Rhodiola rosea e la specie fungina Cordyceps sinensis. Allo stesso modo, possono subentrare i principi attivi di guaranà, eleuterococco e ashwagandha. Non mancano, inoltre, prodotti potenziati con aggiunte di vitamine del gruppo B (B6, B12, acido folico), pappa reale o e zinco. Vediamo ora un esempio di quelle che potrebbero essere associazioni ideali, da sottoporre sempre e comunque allo specialista di fiducia.
Maggiore attività adattogena: Ginseng + Rhodiola rosea o Eleuterococco
Immunostimolante: Ginseng + Echinacea
Astenia: Ginseng + Pappa Reale o Ginseng + Vitamine del gruppo B
Trattamento per la pelle: Ginseng + Rosa Mosqueta olio
Abbassare il colesterolo: Ginseng + Omega 3
Abbassare la glicemia: Ginseng + Gymnema
In cucina come sostitutivo del caffé: Ginseng in polvere + Orzo in polvere
Controindicazioni del ginseng
Esistono controindicazioni ed effetti collaterali associati al consumo di ginseng? Se assunto nelle dosi adeguate, questo rimedio risulta essere ben tollerato dalla maggior parte delle persone. Se assunto in dosi eccessive potrebbe provocare alcuni effetti avversi lievi e reversibili quali nausea, diarrea, mal di testa, insonnia.
Considerate le scarse evidenze sulla sicurezza, i prodotti erboristici a base di ginseng sono sconsigliati in gravidanza, in allattamento e in età infantile, oltre che controindicati nei soggetti allergici e in caso di ipersensibilità verso uno o più componenti della pianta.
Per quanto concerne l’utilizzo concomitante ai farmaci, il ginseng può interferire col warfarin (Coumadin), diminuendone l’efficacia e può generare effetti avversi se assunto insieme alla fenelzina. L’uso del ginseng richiede cautela nel corso di terapie insuliniche e ipoglicemizzanti, mentre risulta controindicato nei soggetti ipertesi. L’utilizzo del ginseng è inoltre sconsigliato se concomitante all’assunzione di caffeina [9]. Relativamente alle potenziali interazioni con altri farmaci, così come in caso di patologie (anche pregresse), è buona norma ricorrere al parere del medico curante.
Cosa c’è nel ginseng del bar?
Considerando la tendenza, ormai popolare, nel ritenere il ginseng da bar una valida alternativa al caffè, può essere utile fare alcune precisazioni. In ragione del relativo apporto di caffeina, il caffè viene talvolta sostituito con la bevanda al ginseng (anche conosciuta come caffè al ginseng), più povera di tale sostanza, ma decisamente più ricca di altre, per lo più evitabili.
Tra le sostanze in questione, rientra una certa quantità di zucchero, nonché di aromi, stabilizzanti e coloranti. Si aggiungono, a tale composizione, piccole quantità di caffè solubile, nonché percentuali trascurabili di estratti di ginseng. Volendo ricorrere a bevande di questo tipo (magari acquistandole al supermercato e non consumandole al bar), è consigliabile consultare le etichette e ricorrere a prodotti meglio formulati, contenenti più ginseng e meno zucchero. In definitiva, e tralasciando prodotti di migliore qualità, è preferibile optare per una quantità ridotta di caffè espresso, amaro oppure “aggiustato”, se preferibile, con una piccola quantità di estratto di stevia.
Dove comprare ginseng di buona qualità e come sceglierlo
Oltre che in erboristeria, il ginseng si compra facilmente anche in farmacia e parafarmacia. Laddove dovesse risultare più comodo, i prodotti a base di ginseng sono reperibili anche online. Inoltre, la radice sfusa di ginseng è reperibile anche nelle migliori erboristerie cinesi.
Quali criteri considerare per procedere all’acquisto? In linea di massima, un prodotto di buona qualità conterrà informazioni sulla platea dei possibili consumatori, tenendo conto di potenziali allergie e intolleranze. In secondo luogo, la presenza dei soli ingredienti essenziali sarà sinonimo di qualità: è dunque importante visionare l’etichetta di ciascun prodotto. Un criterio ulteriore consiste nella valutazione del prezzo, che dovrà essere in linea con la media di mercato: prezzi troppo bassi potrebbero essere indicativi di una qualità non ottimale. Infine, anche il confezionamento costituisce un aspetto da osservare, dovendo basarsi sull’utilizzo di materiali adeguati: a titolo di esempio, i flaconi in vetro sono preferibili rispetto a quelli in plastica. In generale, un buon integratore di ginseng contiene estratto secco titolato in ginsenosidi totali ad almeno 1,5%.
Grazie dell’articolo: molto interessante!