Emorroidi, interne o esterne provocano fastidio e dolore: ecco cause, sintomi e rimedi utili
- Sintomi delle emorroidi
- Cause delle emorroidi
- Esami e diagnosi delle emorroidi
- Alimentazione contro le emorroidi
Le emorroidi si trovano in vari gruppi nel canale anale, formano una rete vascolare e sono presenti in ogni persona in modo fisiologico, con un importante ruolo nella continenza alle feci. Si parla di patologia emorroidaria, detta “emorroidi” in modo generico (come avverrà d’ora in avanti in questo testo), quando si ha una crescita eccessiva della struttura vascolare, con infiammazione locale e possibili fenomeni trombotici e possibile sanguinamento.
Non è semplice valutare quanta parte della popolazione soffra almeno una volta nella vita di emorroidi, poiché non sempre, in caso di presentazione lieve, il paziente si sottopone a visita medica, ma può ricorrere invece ad un’automedicazione o chiedere un consiglio da banco al farmacista.
Si stima in modo approssimativo che ne soffra circa il 10% della popolazione e nella maggior parte dei casi dai 50 anni di età, ma anche che circa metà della popolazione ne abbia sofferto almeno una volta nella vita. L’evoluzione in genere è buona e il problema in molti casi si va a risolvere, anche se in una percentuale minore di casi risulta necessario l’intervento chirurgico.
Sintomi delle emorroidi
Le emorroidi sono sinusoidi vascolari e possono essere interne o esterne, a seconda che si localizzino rispettivamente al di sopra o al di sotto della cosiddetta “linea pettinata” (o “linea ano-rettale”), che anatomicamente divide il retto dall’ano. In pratica, per semplificare la definizione, le emorroidi interne non protrudono dall’ano, mentre quelle esterne si possono vedere in prossimità dell’ano anche ad occhio nudo.
I sintomi di emorroidi interne o esterne, soprattutto in casi di lieve entità, può essere simile, ma si accentua in caso di emorroidi esterne e sempre in quest’ultimo caso al fastidio si può sostituire un dolore franco in caso di trombosi locale. Non è rara la presenza di entrambi i tipi di emorroidi, esterne e interne.
Le emorroidi sono fortemente vascolarizzate e una loro infiammazione, ma soprattutto una trombosi, può determinare dolore locale tipico, anche intenso, che può aumentare con la defecazione. Tra i sintomi delle emorroidi, inoltre, può esserci gonfiore, che causa fastidio fino all’impossibilità di stare in posizione seduta con il peso del corpo che comprime la zona, e a volte sanguinamento, generalmente rosso vivo. Spesso il sanguinamento si presenta in occasione dello sforzo compiuto con la defecazione, ma non solo. È possibile anche la presenza di prurito in regione perianale. Infine, è possibile anche la presenza di emorroidi non associata ad alcun sintomo.
Le emorroidi si dividono clinicamente in quattro “gradi”, che corrispondono alla gravità della situazione patologica:
- Emorroidi di I° grado: emorroidi rigonfie e congeste solo durante l’atto della defecazione, che restano comunque solamente interne e riscontrabili tramite esplorazione rettale;
- Emorroidi di II° grado: prolasso all’esterno delle emorroidi a seguito di defecazione o sforzo, ma loro riduzione spontanea. Spesso si associano ad un sanguinamento locale e minimo alla defecazione;
- Emorroidi di III° grado: prolasso mucoso maggiore per cui i gavoccioli emorroidari escono all’esterno e per rientrare hanno bisogno di una manovra manuale. La sintomatologia è più grave e il sanguinamento è frequente o quasi costante. Può comparire incontinenza alle feci;
- Emorroidi di IV° grado: situazione per cui il prolasso mucoso esterno è sempre presente e le emorroidi aumentano ulteriormente di volume.
Cause delle emorroidi
Non sono stabilite con chiarezza le cause delle emorroidi, anche se si notano nella popolazione alcune condizioni maggiormente associate alla comparsa della patologia. Spesso la presentazione avviene in età adulta ed è maggiore durante la gravidanza.
Inoltre, è possibile che una condizione di stipsi predisponga a questo disturbo, forse a causa dello sforzo locale in presenza di emissione di feci dure e secche, ma le emorroidi si possono presentare anche in presenza di alvo diarroico, facendo ipotizzare che forse è uno “squilibrio intestinale” generale a poter favorire la loro comparsa; quest’ultima osservazione correla anche con il fatto che talvolta la presenza di emorroidi si abbina a condizioni di abuso di lassativi, mai consigliabile, soprattutto per periodi prolungati e senza supervisione medica.
Si osserva inoltre che alcuni fattori legati ad età e stile di vita potrebbero risultare altrettanto determinanti, in particolare una dieta povera di fibre, l’inattività fisica, l’età avanzata, una posizione seduta prolungata.
Inoltre, tra le cause delle emorroidi è presente una componente genetica e può essere importante anche il ruolo della pressione intra-addominale aumentata a causa di condizioni fisiologiche o patologiche: gravidanza, obesità, ascite (liquido nell’addome), altre masse intra-addominali.
Forse anche condizioni di stress potrebbero avere un ruolo nell’insorgenza della patologia, ma il ruolo di questo fattore non è ancora stato stabilito con esattezza. Infine, sembra che la patologia abbia una maggiore presenza in fasce più agiate della popolazione, ma questo dato potrebbe anche derivare da una maggiore richiesta di visite mediche da parte di persone con status socioeconomico elevato e quindi risulta da confermare.
Esami e diagnosi delle emorroidi
La diagnosi di emorroidi in genere si pone a seguito di visita medica con esame obiettivo ed esplorazione rettale. In questo contesto va posta anche un’esclusione di altre possibili condizioni patologiche che potrebbero manifestarsi con sintomatologia almeno in parte similare, come ad esempio ragadi anali o patologie tumorali o prostatiche, ma non solo.
In generale, in base alla gravità di presentazione le emorroidi si dividono in “gradi” dal primo al quarto, ove nell’ultimo caso spesso è indicata la legatura elastica o altra terapia chirurgica. Nei gradi più lievi il rigonfiamento si riduce spontaneamente, o eventualmente con un aiuto manuale, mentre nelle presentazioni più gravi diventa permanente.
In caso di emorroidi, è corretto sottoporsi a visita medica, dal proprio Medico di medicina generale oppure dallo specialista Proctologo, in modo da determinare con esattezza il “grado” della condizione e le strategie terapeutiche più indicate. In caso di presentazione lieve, spesso non sono necessarie terapie farmacologiche, mentre in casi più avanzati solitamente vanno prescritte e, specialmente nel grado più avanzato, è spesso necessario un intervento chirurgico per correggere il problema.
Le possibili conseguenze delle emorroidi non trattate
Le conseguenze più importanti in caso di emorroidi non trattate riguardano le presentazioni più gravi della condizione. Le complicanze più frequenti, anche se raramente danno luogo alla necessità di un intervento chirurgico immediato, sono la trombosi e il sanguinamento grave, capace di determinare anemizzazione. In questi casi la terapia medica e la pianificazione del successivo iter risultano urgenti.
Emorroidi: consigli di alimentazione
In caso di emorroidi, spesso si notano nell’anamnesi alimentare del Paziente alcune abitudini di fondo non del tutto consigliabili. È invece importante bere un sufficiente quantitativo di acqua – soprattutto fuori dai pasti – e introdurre un corretto quantitativo di fibre con gli alimenti, in particolare cereali integrali e biologici e frutta e verdura di stagione.
È importante però non aumentare in modo brusco e improvviso il quantitativo di fibre introdotto con l’alimentazione perché, se non abituato, l’intestino potrebbe avere una notevole difficoltà nella loro gestione e andare a peggiorare il quadro.
Questo vale anche per eventuali integratori a base di fibre, come lo Psyllio, che talvolta potrebbero non sortire l’effetto atteso. È fondamentale quindi aumentare in modo graduale sia l’introduzione di nuovi alimenti che la variazione della composizione della propria dieta, possibilmente affidandosi, almeno temporaneamente, ad un professionista della Nutrizione.
È preferibile spesso associare alle variazioni alimentari anche un’integrazione transitoria a base di pre- o probiotici, da valutare comunque caso per caso e in base all’anamnesi e alla presentazione clinica della singola persona. Per approfondire questo aspetto, vi consigliamo di leggere il nostro articolo sulla dieta corretta in caso di emorroidi.
Emorroidi in breve: | |
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Cause |
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Diagnosi |
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Rimedi naturali |
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Anche voi soffrite di emorroidi? Se è stato utile questo articolo o se volete condividere con noi altri rimedi naturali che avete trovato utile, scriveteci nei commenti.
- Lohsiriwat, Varut. “Treatment of hemorrhoids: A coloproctologist’s view” World journal of gastroenterology vol. 21,31 (2015): 9245-52.
- Sandler RS, Peery AF. “Rethinking What We Know About Hemorrhoids.” Clin Gastroenterol Hepatol. 2019 Jan;17(1):8-15. doi: 10.1016/j.cgh.2018.03.020. Epub 2018 Mar 27.
- Mott T, Latimer K, Edwards C. “Hemorrhoids: Diagnosis and Treatment Options.” Am Fam Physician. 2018 Feb 1;97(3):172-179.
buongiorno
ho letto con interesse il suo articolo… racconto però la mia esperienza perché magari può essere utile, tenuto conto che ogni soggetto risponde diversamente a vari trattamenti.
io ho provato il succo di aloe vera, non quello diluito che vendono come bevanda ai supermercati , ma preso in farmacia e prodotto da aziende certificate.
l’ho preso essenzialmente per il problema di gastrite, non sapevo potesse tornar utile anche nella patologia emorroidaria. purtroppo Le devo dire che sebbene ne prendessi la giusta quantità una volta al giorno, ha avuto un effetto lassativo che ha ulteriormente peggiorato l’infiammazione rettale. e purtroppo questo l’ho capito un pò troppo tardi (ho smesso di prendere l’aloe dopo 15 giorni).
Cordialmente
Pino