Intestino infiammato, cosa può essere? Ecco cause, sintomi e rimedi efficaci
Un’infiammazione all’intestino può avere diverse cause, alcune di tipo alimentare, altre di tipo genetico o nervoso, accomunate da sintomi simili come dolori e gonfiore addominale.
- Cause dell’intestino infiammato
- Sintomi dell’intestino infiammato
- Esami e diagnosi dell’intestino infiammato
- I rimedi naturali più efficaci
- Cosa mangiare e cosa evitare
- Le possibili conseguenze se non trattato
L’intestino infiammato è una condizione comune a tante patologie, ma in alcuni casi si tratta più di irritazione che di infiammazione, come nella sindrome del colon irritabile, anche detta colite nervosa o colite spastica. L’infiammazione vera e propria è invece presente nelle malattie infiammatorie croniche intestinali come la colite ulcerosa e il Morbo di Crohn, in cui sono presenti delle ulcerazioni a livello intestinale.
I sintomi, come vedremo, sono simili ma possono essere più lievi o molto gravi a seconda del grado di infiammazione e vanno dal dolore addominale, al meteorismo, fino alla perdita di peso e la febbre nei casi più gravi. È chiaro che, nella rettocolite ulcerosa, essendoci un’infiammazione grave accompagnata da lesioni ulcerose, i sintomi saranno più forti che nel colon irritabile.
In entrambi i casi, però, svolge un ruolo fondamentale lo stress, che nel caso del colon irritabile è la causa scatenante, mentre nel caso delle malattie infiammatorie croniche intestinali può esacerbare la sintomatologia. L’infiammazione intestinale può durare poco e quindi essere un’infiammazione acuta come ad esempio nel caso delle coliti infettive, oppure può durare molto tempo e cronicizzare nel caso di malattie con caratteristiche genetiche e immunitarie come il morbo di Crohn.
Cause dell’intestino infiammato
L’infiammazione intestinale può essere causata da una serie di fattori. La causa, ad esempio, può essere alimentare, e cioè dovuta ad un’alimentazione sregolata caratterizzata da abbuffate e un eccesso di grassi, dolci e prodotti ricchi di conservanti e additivi. Sempre in questo ambito, anche le intolleranze alimentari possono provocare uno stato infiammatorio.
È il caso dell’intolleranza al lattosio, lo zucchero del latte, che in alcuni soggetti, a causa del deficit dell’enzima che lo digerisce, viene utilizzato dai batteri intestinali provocando meteorismo, dolori addominali e diarrea. Anche l’intolleranza al glutine, chiamata celiachia, che ha una base genetica, porta infiammazione intestinale con appiattimento dei villi intestinali e conseguente malassorbimento di nutrienti.
L’intestino può essere infiammato o meglio, irritato, per cause psicosomatiche. È il caso della sindrome del colon irritabile, che colpisce persone ansiose e sensibili in cui eventi stressanti danno origine a sintomi intestinali. Cause genetiche e immunitarie sono invece alla base dell’infiammazione intestinale presente nella rettocolite ulcerosa e nel morbo di Crohn.
Sintomi dell’intestino infiammato
I sintomi dell’intestino infiammato sono simili ma con una gravità variabile nelle diverse patologie. Nella maggior parte dei casi sono presenti dolore e gonfiore alla pancia, meteorismo, crampi addominali, mal di pancia, alterazioni della frequenza delle evacuazioni e anche della consistenza delle feci.
In alcuni casi sono presenti nausea e cattiva digestione. Ne casi più gravi, come ad esempio nella colite ulcerosa, sono presenti perdita di sangue e/o muco con le feci, febbre costante e perdita di peso. Data l’ampia similarità di sintomi è fondamentale fare una diagnosi differenziale.
Esami e diagnosi dell’intestino infiammato
Per accertare le cause dell’intestino infiammato, è necessario che il medico faccia un’attenta analisi dei sintomi, sia nella modalità di comparsa che nell’eventuale presenza degli stessi in famiglia. Oltre ad un’anamnesi molto attenta, il medico solitamente prescrive degli esami per valutare il grado di infiammazione. Questi sono l’ecografia addominale, la colonscopia (che valuta la presenza o meno di tessuto infiammato e/o lesionato) e il dosaggio fecale della calprotectina, una sostanza indice di infiammazione intestinale.
Intestino infiammato: i rimedi naturali più efficaci
Nei casi più lievi di infiammazione intestinale, e sempre dopo aver consultato il medico di fiducia, possiamo fare affidamento su alcuni rimedi che ci offre la natura per alleviare i sintomi e cercare di ridurre il grado di infiammazione. Vediamo quali sono alcuni rimedi naturali per l’intestino infiammato.
1 Tisana di camomilla e finocchio
Per alleviare mal di pancia e gonfiore addominale si può consumare una tazza di tisana a base di capolini di camomilla e semi di finocchio, nella dose di un cucchiaino lasciato in infusione per 5 minuti.
2 Olio essenziale di basilico
Questo particolare olio per uso alimentare ha proprietà antispastiche, utile quindi in caso di dolori addominali. Si consuma mischiando 3 gocce ad un cucchiaino di miele.
3 Decotto di corteccia di quercia in caso di diarrea
Nel caso sia presente diarrea, si può preparare un decotto facendo bollire un cucchiaino di questa radice, dalle proprietà astringenti, per 10 minuti e bere caldo.
4 Semi di lino in caso di stipsi
Se è presente stitichezza, si mette un cucchiaino di semi di lino in una tazza d’acqua tiepida e si lascia riposare per tutta la notte. Al mattino si beve solo il liquido.
5 Curcuma
Negli ultimi anni si sta studiando l’effetto di una sostanza presente nella curcuma, la curcumina, a livello dell’infiammazione intestinale. I risultati sembrano incoraggianti, in quanto essa sembra avere un buon potere antinfiammatorio, aumentando il periodo di remissione nel caso di colite ulcerosa.
6 Boswellia serrata
Un altro rimedio al vaglio degli studi è la boswellia serrata, anche chiamata incenso indiano, che sembra avere potenti effetti antinfiammatori in pazienti affetti da rettocolite ulcerosa.
7 Fermenti lattici
In caso di intestino infiammato, qualora sia presente diarrea o stitichezza, è possibile assumere fermenti lattici che aiutano a ripristinare la flora batterica intestinale alterata da questa condizione.
8 Allontanare lo stress
Poiché lo stress ha una forte influenza sulle condizioni intestinali, a volte come causa principale, altre peggiorando i sintomi, un suo controllo potrebbe sicuramente avere un effetto sulla riduzione dei sintomi. Un metodo potrebbe essere quello di praticare un’attività fisica costante o assumere tisane rilassanti.
Intestino infiammato e dieta: cosa mangiare e cosa evitare
Quando vi è un’infiammazione intestinale, la prima cosa da fare è mettere a riposo l’intestino con un’alimentazione leggera e senza eccessi. È importante mangiare poco e ad orari regolari ed evitare una serie di alimenti che possono peggiorare la sintomatologia. In caso di diarrea, è consigliata un’alimentazione povera di fibre per evitare di irritare ulteriormente le mucose. Nel caso di condizioni più gravi come la rettocolite ulcerosa, bisogna seguire le indicazioni del medico nei periodi di riacutizzazione, mentre nei periodi di remissione possono essere tenuti in considerazione questi consigli. Vediamo quindi cosa mangiare con l’intestino infiammato e cosa è meglio evitare.
Alimenti da preferire: | Alimenti sconsigliati: |
---|---|
Riso e orzo | Peperoncino e spezie piccanti |
Carne magra come il pollo | Caffè |
Merluzzo | Latticini e derivati |
Legumi senza buccia | Bevande alcoliche |
Pane non integrale | Alimenti fritti |
Pere | Dolci |
Mele | Kiwi |
Anguria | |
Fragole | |
Prugne |
Le possibili conseguenze se non trattato
Quali sono le possibili conseguenze dell’intestino infiammato? Qualora si sottovalutasse la sintomatologia, si potrebbe incorrere in un peggioramento dei sintomi, richiedendo poi un periodo di guarigione più lungo. Il consiglio è di rivolgersi al medico di fiducia ai primi sintomi, per ricercare le cause il prima possibile.
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