Orticaria, come riconoscerla? Ecco cause, sintomi, rimedi naturali e cosa mangiare
L’orticaria è una problematica alquanto comune, sia negli adulti che nei bambini: vediamo di cosa si tratta e quali sono i rimedi naturali che possono aiutare a risolverla.
- Cause dell’orticaria
- Sintomi caratteristici
- Rimedi naturali contro l’orticaria
- Orticaria nei bambini: cosa fare
- Orticaria: cosa mangiare e cosa evitare
- Additivi alimentari: quali evitare
- Quanto dura un attacco di orticaria?
- L’orticaria è contagiosa?
- Orticaria: quando preoccuparsi?
Tre le varie problematiche che coinvolgono la pelle, l’orticaria è senza dubbio una condizione nota e frequente. Si tratta di un’eruzione cutanea che si manifesta con la comparsa di pomfi (lesioni tondeggianti e in rilievo rispetto alla pelle sana), rossore e prurito alla pelle. Le eruzioni cutanee possono essere localizzate in una piccola area oppure essere più estese e diffuse nel corpo.
L’orticaria può durare per un tempo piuttosto breve, risolvendosi nel giro di pochi giorni o poche settimane (meno di 6 settimane, nello specifico) e si parla, in tal caso, di orticaria acuta. Quando i sintomi suddetti si protraggono oltre le 6 settimane, si tratta di una manifestazione persistente e/o recidivante, e si è in presenza di un’orticaria cronica. Vediamo ora quali sono le cause che scatenano un “attacco di orticaria”.
Orticaria: le cause scatenanti
Manifestandosi in seguito a uno stimolo di varia natura, l’orticaria si correla alla liberazione di istamina e di altre sostanze da parte di alcune cellule immunitarie (mastociti, basofili), a cui fanno seguito un aumento nella permeabilità dei vasi sanguigni, il passaggio di liquidi a livello dei tessuti (nei cosiddetti spazi interstiziali) e la reazione di gonfiore e arrossamento.
Alla base dell’orticaria (in particolare nelle forme acute) può esservi una reazione allergica, sebbene non sia sempre così [1,2], mentre nelle forme croniche può essere prevalente una base autoimmune. Consideriamo, adesso, le singole cause scatenanti.
✓ Farmaci
Tra le cause dell’orticaria rientra senza dubbio l’assunzione di alcune tipologie di farmaci. Tra questi, rientrano i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), quali ibuprofene, ketoprofene, metamizolo, diclofenac e aspirina. Anche l’assunzione di antibiotici può correlarsi alla comparsa di orticaria: tra gli antibiotici in questione rientrano la penicillina e i sulfamidici. L’orticaria causata dai farmaci può classificarsi come una manifestazione acuta, di tipo allergico. Gli ACE-inibitori, ovvero farmaci utilizzati per il trattamento dell’ipertensione arteriosa, possono associarsi alla comparsa di angioderma (a cui si farà accenno successivamente) su base non allergica.
✓ Punture di insetto
L’orticaria può manifestarsi anche in seguito a punture o morsi di insetto (zanzare, zecche, vespe, ecc.) configurandosi, in questo caso, come un’eruzione cutanea acuta, di tipo allergico.
✓ Alimenti e additivi
L’orticaria alimentare si correla, negli individui predisposti, all’ingestione di alimenti in grado di scatenare una reazione allergica (es.: frutta secca a guscio). In altri casi, la comparsa di orticaria si associa all’ingestione di alimenti ad alto contenuto di istamina o di alimenti in grado di stimolare il rilascio di istamina endogena (cioè prodotta dal corpo). Esempi di tali alimenti sono rappresentati, complessivamente, dall’albume d’uovo, dal pesce in scatola, da alcuni tipi di verdure (melanzane, spinaci), ecc. Anche l’ingestione di alcuni additivi alimentari può comportare la comparsa di orticaria acuta. Questo aspetto verrà approfondito successivamente.
✓ Allergeni ambientali
Negli individui suscettibili, anche l’esposizione ad alcuni allergeni ambientali può essere causa della comparsa di orticaria. Gli allergeni coinvolti sono spesso rappresentati da acari della polvere, pelo di animali domestici, pollini e muffe.
✓ Infezioni
La comparsa dell’orticaria può correlarsi alle infezioni da batteri, virus, parassiti o funghi. L’infezione parassitaria da Anisakis viene associata all’orticaria, così come l’infezione batterica da Helicobacter pylori. Si tratta, in questi casi, di manifestazioni di tipo non allergico, a decorso acuto.
✓ Stress
Alcuni soggetti possono sperimentare, più di altri, la comparsa dell’orticaria da stress. Intuibilmente, tale manifestazione presenta un’origine non allergica, configurandosi come una condizione psicosomatica. Per approfondire ulteriormente qussto argomento vi invitiamo a leggere: Orticaria da stress: cause, sintomi per riconoscerla e rimedi efficaci.
✓ Patologie autoimmuni
Nelle forme croniche, l’orticaria può essere correlata a malattie autoimmuni preesistenti, come il lupus, le patologie a carico della tiroide e l’artrite reumatoide.
✓ Caldo/freddo, raggi solari e altri stimoli fisici
L’esposizione ai raggi solari, così come a temperature ambientali eccessivamente fredde o calde, possono associarsi alla comparsa dell’orticaria. Anche lo sfregamento della pelle o il contatto con indumenti troppo stretti possono determinare la comparsa di orticaria che, in questo caso, prende il nome di “orticaria dermografica”. Tali manifestazioni dipendono da una reazione non allergica.
Come capire se è orticaria? Ecco i sintomi
Come anticipato ad inizio articolo, i sintomi dell’orticaria si caratterizzano per la comparsa di pomfi cutanei, spesso associati a rossore, prurito alla pelle e, talvolta bruciore. Tali sintomi possono comparire in qualsiasi zona del corpo (es.: mani, piedi, orecchie, viso, testa, ecc.) e differire per forma e dimensioni della zona colpita.
Orticaria o dermatite? Sebbene un consulto medico specialistico sia assolutamente necessario ai fini di una diagnosi, le due condizioni presentano alcuni tratti distintivi:
- L’orticaria si manifesta in modo improvviso con i relativi pomfi in rilievo, e altrettanto rapidamente può sparire;
- La dermatite tende invece ad evolversi attraverso fasi definite, determinando anche la comparsa di secrezioni e screpolature.
Tra le altre cose, le diverse forme di dermatiti si distinguono tra loro a seconda dell’area del corpo interessata [3].
Orticaria, cosa fare? Ecco i rimedi naturali più efficaci
Quali sono i rimedi per l’orticaria? Talvolta, la problematica si risolve in maniera spontanea, identificandone la causa e rimuovendola. Laddove sia invece necessario un approccio farmacologico, il medico potrà prescrivere un trattamento con antistaminici e, se ritenuto opportuno, con anestetici locali. Nei casi più complessi, il medico può valutare l’applicazione di una cura cortisonica.
Oltre alle opzioni farmacologiche, può essere interessante conoscere alcuni dei rimedi naturali per l’orticaria, per lo più rappresentati da piante officinali e descritti successivamente [4]. Anche in questo caso, è opportuno richiedere il parere del medico prima di procedere a qualsiasi applicazione.
In generale, comunque, si consiglia di non grattare la parte interessata da orticaria in quanto si otterrebbe l’effetto opposto. Inoltre, per lenire il prurito in modo immediato, può essere utile fare impacchi con acqua fredda e bicarbonato. Vediamo ora quali sono i rimedi più efficaci e perché possono essere di aiuto nel combattere l’orticaria.
1 Curcuma longa
Nota nel settore culinario per la spezia da essa derivata, la Curcuma longa è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Zingiberacee. Questa pianta è rinomata in ambito scientifico per le proprietà curative che ad essa vengono attribuite fin da tempi remoti. Nello specifico, la curcuma vanta un certo contenuto in componenti biologicamente attivi, dove una sostanza nota come curcumina occupa, senza dubbio, una posizione di rilievo.
Alla curcumina vengono associati notevoli effetti di tipo antiossidante, antinfiammatorio, immunostimolante e antistaminico. Per quanto concerne l’orticaria, la curcuma può essere utilizzata per la realizzazione di impacchi lenitivi da applicare sulla zona del corpo da trattare.
2 Calendula officinalis
La calendula officinalis, o semplicemente calendula, è anch’essa una specie erbacea e appartiene alla famiglia delle Astereaceae. Alla composizione in fitocomposti della calendula vengono associate alcune proprietà fitoterapiche, come quelle antiossidanti e antinfiammatorie. I componenti bioattivi che sembrano essere alla base di tali effetti benefici sono molteplici, comprendendo flavonoidi, terpeni e acidi grassi.
Per combattere l’orticaria può essere utile applicare sulla zona colpita una creme a base di estratti di calendula, che aiuteranno a ridurre il prurito e il rossore. Allo stesso modo, può essere utile anche l’olio essenziale, da usare sulla pelle insieme ad un olio vettore (mandorle, jojoba, aloe vera, ecc) per ottenere un’azione antinfiammatoria e lenitiva.
3 Mentha piperita
Decisamente nota per la sua aromaticità, la Mentha piperita si classifica come una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Lamiaceae. Le foglie di menta vantano un’interessante composizione in fitocomposti, contenendo oli volatili, resine e flavonoidi.
A tali componenti vengono attribuite proprietà curative, le quali sembrano tornare utili anche nel trattamento dell’orticaria. Gli oli essenziali ricavati da questa pianta si prestano alla realizzazione di impacchi per uso locale, esercitando un’attività antinfiammatoria e anestetica (utile per la percezione del prurito). Ricordiamo che gli oli essenziali puri vanno applicati sulla pelle solo dopo averli uniti ad un olio vegetale “vettore”.
4 Matricaria chamomilla
Occupando una posizione importante tra le piante curative, Matricaria chamomilla fa parte della famiglia delle Asteraceae ed è nota, ai più, come camomilla. A questa specie botanica vengono associate diverse proprietà fitoterapiche, come quelle antinfiammatorie, antistaminiche e calmanti. Tali proprietà traggono origine dai componenti bioattivi della pianta, tra i quali sono degni di nota l’apigenina e la quercetina.
La camomilla e i suoi oli essenziali si prestano particolarmente bene al trattamento dell’orticaria e, nello specifico, alla preparazione di impacchi per calmare il prurito. In commercio, inoltre, esistono creme e preparati specifici a base di camomilla per aiutare a ridurre rossore e prurito alla pelle.
5 Aloe vera
L’Aloe vera è una specie botanica appartenente alla famiglia delle Asphodelaceae e dalle molteplici (nonché dibattute) proprietà medicinali. La complessa composizione in componenti biologicamente attivi vanta la presenza di flavonoidi, acidi grassi, steroli, tannini ed enzimi.
Tra le proprietà curative attribuite all’Aloe vera spicca quella antinfiammatoria, che trova applicazione anche nel trattamento dell’orticaria. Interessanti, a tal proposito, sono le applicazioni per uso locale del gel di Aloe, al fine di idratare la pelle e alleviare l’infiammazione e il prurito. Lo stesso gel di aloe vera può anche essere usato in associazione ad un olio essenziale in grado di aumentarne il potere lenitivo e antinfiammatorio.
6 Ribes nigrum
L’estratto di ribes nero (gemmoderivato o macerato glicerico) è un rimedio naturale molto noto e utilizzato per contrastare i sintomi delle allergie stagionali. Per via delle sue qualità antistaminiche e antinfiammatorie, questo rimedio può essere utilizzato anche per contrastare l’orticaria e, più nello specifico, il prurito ad essa associato. In tal caso si possono usare impacchi per applicazioni esterne o assumerlo per via orale, nei quantitativi consigliati dal medico o riportati sulla confezione.
Orticaria nei bambini: cosa fare
L’orticaria nei bambini è una condizione alquanto comune, manifestandosi con la comparsa dello sfogo cutaneo caratteristico, che può scomparire velocemente e spostarsi in un’altra zona del corpo senza lasciare segni. Anche nei bambini, le cause dell’orticaria sono molteplici, siano esse di natura allergica o meno. In ogni caso, sarebbe auspicabile identificarle per evitare la ricomparsa del problema.
In caso di eruzione cutanea è opportuno sottoporre il caso al medico pediatra, che saprà effettuare una diagnosi ed eventualmente stabilire i rimedi più indicati. Al fine di favorire la diagnosi e la risoluzione dell’orticaria, è buona norma informare il medico circa l’assunzione di farmaci o alimenti nelle ultime 24h, così come il verificarsi di altri eventi potenzialmente implicati (es.: sospetta o verificata puntura di insetto).
In generale, in caso di prurito eccessivo, è comunque possibile intervenire nell’immediato applicando un impacco di acqua fredda sulla pelle. Allo stesso modo, l’applicazione di una crema alla calendula può essere di ulteriore aiuto nel lenire la pelle e trovare sollievo.
Orticaria: cosa mangiare e cosa evitare
Molte forme di orticaria si risolvono in breve tempo e non richiedono accorgimenti particolari, se non l’esclusione dell’allergene o delle altre cause scatenanti. Alcune modifiche di tipo alimentare possono invece risultare utili in altri casi, dove determinate scelte limitano il ripresentarsi del problema. Nello specifico, può essere utile ricorrere a una dieta antistaminica, riducendo o escludendo sia gli alimenti che contengono istamina sia quelli che favoriscono la liberazione dell’istamina endogena. È il caso, ad esempio, di noci, crostacei, frutti di mare, insaccati, fragole, pomodori, cioccolato, alcool, albume d’uovo, frutta secca e formaggi. Attenzione anche alla presenza di coloranti, solfiti e nitriti, spesso presenti nei cibi in scatola e nei vini.
In tale contesto, è possibile ricavare tutti i nutrienti necessari dagli alimenti a basso contenuto di istamina. In generale, è utile testare gli alimenti “sconsigliati” e stabilire una soglia di tolleranza, al di sotto della quale non si ha una riacutizzazione dell’orticaria. Per una visione di insieme, segue una tabella riportante gli alimenti da evitare e quelli da prediligere.
Alimenti permessi: | Alimenti sconsigliati: |
---|---|
Cereali | Pesce in scatola (tonno, aringhe, acciughe), cibi industriali |
Pesci freschi non lavorati (o surgelati) | Pesce affumicato |
Carne e pollame freschi (o surgelati) | Crostacei, frutti di mare |
Latticini | Lievito, birra, vino, aceto di vino |
Frutta fresca (tranne quella da evitare) | Insaccati, salumi stagionati, carni suine |
Verdura (tranne quella da evitare) | Formaggi a pasta dura o molle |
Olio extravergine di oliva | Albume d’uovo |
Cacao, cioccolato, caffè | |
Frutti aciduli e semiacidi | |
Frutta secca a guscio e arachidi | |
Pomodori, spinaci, cavolfiori, crauti, melanzane |
Attenzione agli additivi alimentari: ecco quali evitare
Per quanto concerne gli additivi alimentari, è consigliabile prestare attenzione alla loro presenza in etichetta, poiché potrebbero associarsi alla comparsa dell’orticaria in alcuni soggetti. Tra questi additivi rientrano il giallo di tartrazina e l’eritrosina, utilizzati come coloranti (per bibite, ghiaccioli, canditi, ecc) e presenti in etichetta, rispettivamente, come E102 ed E127. Per quanto concerne i conservanti, è consigliabile prestare attenzione alla presenza in etichetta di benzoato di sodio (E211) e bisolfito di sodio (E222).
Quanto dura un attacco di orticaria?
Nella parte introduttiva viene effettuata una prima classificazione dell’orticaria sulla base della sua durata, sebbene possa esserci una certa variabilità sia per l’orticaria acuta che per quella cronica. La durata di un episodio acuto può infatti oscillare da poche ore ad alcuni giorni, mentre un’orticaria cronica può durare per molte settimane o manifestarsi in modo recidivante per anni.
L’orticaria è contagiosa?
Come spiegato nei paragrafi iniziali, l’orticaria è un’eruzione cutanea che fa seguito a diverse cause scatenanti. Non si tratta, tra l’altro, di una patologia che può essere trasmessa agli individui sani, nemmeno per contatto diretto. In definitiva, l’orticaria non è contagiosa.
Quando preoccuparsi e contattare il medico
Sebbene l’orticaria sia, il più delle volte, una condizione benigna e dalla risoluzione spontanea, è sempre consigliabile ricorrere al parere del medico curante e di uno specialista (un dermatologo, un allergologo, o entrambi). In alcuni casi, l’orticaria può degenerare in condizioni più gravi, quali l’angioderma e, nella peggiore delle ipotesi, l’anafilassi.
L’angioderma è una manifestazione simile all’orticaria, ma si spinge in profondità negli strati della pelle, provocando, talvolta, anche il restringimento delle vie aeree; si tratta di una manifestazione per lo più dolorosa, ma non pruriginosa. L’anafilassi identifica una reazione allergica di grave entità e deve essere trattata tempestivamente [5].