Pressione bassa, cosa fare? Ecco cause, sintomi e rimedi per alzarla velocemente

La pressione bassa è un disturbo abbastanza comune che può provocare alcuni disturbi caratteristici. Vediamo le cause, i sintomi e cosa fare.

La pressione bassa, nota in gergo medico come ipotensione arteriosa, è una condizione di cui molte persone fanno esperienza. Si tratta di un disturbo dai sintomi alquanto riconoscibili, le cui cause possono essere di varia natura. Nei paragrafi seguenti tratteremo di questo argomento, considerandone i fattori causali, le conseguenze e i possibili rimedi.

Pressione bassa e giramento di testa

Pressione sanguigna: valori normali e quando è considerata bassa

Prima di concentrarci sulla pressione bassa e sulle sue caratteristiche, facciamo un passo indietro e vediamo cosa si intende per pressione sanguigna. Indicata anche come pressione arteriosa, quest’ultima descrive la forza esercitata dal sangue contro la parete delle arterie. In particolare, la spinta deriva dall’attività del cuore, che svolge un’azione di pompa.

La pressione sanguigna viene misurata in millimetri di mercurio (mmHg) e tiene conto di due valori numerici, ovvero del valore di pressione sistolica, o “massima”, e del valore di pressione diastolica, o “minima”. La pressione sistolica si riferisce al momento in cui il cuore si contrae, mentre la pressione diastolica viene misurata nella fase di rilassamento, tra due contrazioni. La differenza tra pressione massima e pressione minima è detta “pressione differenziale”, e si colloca tra 40 e 50 mmHg.

Valori ottimali di pressione arteriosa corrispondono a <120 mmHg di pressione massima e <80 mmHg di pressione minima, mentre valori da ritenersi normali sono compresi tra 120 e 129 mmHg di massima e tra 80 e 84 mmHg di minima. Valori via via superiori si riferiscono a condizioni di pre-ipertensione (130-139 mmHg e 85-89 mmHg) e di gradi crescenti ipertensione (da 140 – 159 mmHg e 90 – 99 mmHg).

Valori di pressione minima e massima bassi, e dunque inferiori a 59 mmHg e 100 mmHg, rispettivamente, corrispondono, nel complesso, a valori bassi di pressione sanguigna.

Cause della pressione bassa del sangue

Tra le cause della pressione bassa occorre distinguere i fattori patologici da quelli non patologici. Vediamo in dettaglio quali sono.

✓ Cause patologiche

Le cause patologiche comprendono problematiche cardiovascolari come bradicardia, fibrillazione, stenosi aortica e stenosi mitralica, ma anche infarto del miocardio, pericarditi e insufficienza cardiaca. Altre patologie correlate all’ipotensione arteriosa sono il diabete, l’ipotiroidismo e il morbo di Addison. Le emorragie di una certa importanza, tra l’altro, si collocano tra le cause di bassa pressione sanguigna. Inoltre, anche la carenza di emoglobina nel sangue può provocare, talvolta, un abbassamento della pressione sanguigna.

✓ Cause non patologiche

La disidratazione è una condizione non patologica che può provocare un abbassamento della pressione del sangue, pur derivando da fattori scatenanti decisamente diversi tra loro, come le ustioni di alto grado, il protrarsi di vomito/diarrea e una sudorazione molto marcata.

Un’ipotensione arteriosa lieve può derivare anche dalla predisposizione ereditaria, senza associarsi a sintomi particolari. Una condizione di ipotensione, del tutto benigna, si riscontra anche nei soggetti che praticano abitualmente attività sportive di resistenza. Tra le cause non patologiche rientra anche l’utilizzo di alcuni farmaci, come diuretici, alfa-bloccanti e beta-bloccanti.

Anche la gravidanza può provocare ipotensione. In particolare, avere la pressione bassa in gravidanza è una condizione molto frequente e si verifica per effetto del progesterone. Questo ormone, che è determinante nel corso della gestazione, agisce provocando una vasodilatazione periferica e una conseguente diminuzione della pressione.

Oltre che sul lungo periodo, la pressione può subire un calo anche in particolari momenti della giornata, o contestualmente ad alcune condizioni ambientali. A tal proposito, i valori scendono mentre si dorme, così come il caldo intenso può provocare un calo di pressione. Per una visione d’insieme, segue un elenco delle cause appena discusse.

Cause patologiche di pressione bassa:

  • Bradicardia;
  • Fibrillazione;
  • Stenosi aortica e stenosi mitralica;
  • Infarto del miocardio;
  • Pericarditi;
  • Insufficienza cardiaca;
  • Diabete;
  • Ipotiroidismo;
  • Morbo di Addison;
  • Carenza di emoglobina;
  • Emorragie.

Cause non patologiche di pressione bassa:

  • Disidratazione (da ustioni, vomito/diarrea, sudorazione accentuata);
  • Predisposizione ereditaria;
  • Abitudine agli sport di resistenza;
  • Farmaci (es.: diuretici, alfa-bloccanti, beta-bloccanti);
  • Gravidanza;
  • Fasi specifiche della giornata (es.: mentre si dorme);
  • Caldo ambientale prolungato e persistente;

Cosa provoca la pressione bassa? Tutti i sintomi

I sintomi della pressione bassa comprendono nausea, vomito, affaticamento e capogiri, ma anche uno stato di confusione, offuscamento visivo e difficoltà di concentrazione. In alcuni casi, è verosimile arrivare alla sincope (svenimento).

Sebbene un giramento di testa possa far pensare a un calo di pressione, è buona norma accertarsene mediante un misuratore apposito, sia esso digitale o manuale. Laddove non si disponga di uno strumento di questo tipo o si abbia una scarsa familiarità con il relativo utilizzo, è possibile recarsi presso la più vicina farmacia e richiedere al personale una misurazione immediata. Non sempre, tuttavia, un giramento di testa di associa ad un episodio di ipotensione.

Sintomi della pressione bassa in breve:

  • Nausea;
  • Vomito;
  • Affaticamento;
  • Capogiri;
  • Stato di confusione;
  • Visione offuscata;
  • Difficoltà di concentrazione;
  • Svenimento.

Infografica su 6 sintomi della pressione bassa

Ipotensione ortostatica: perché viene il giramento di testa dopo essersi alzati bruscamente?

Un episodio di pressione massima bassa (>20 mmHg), o di pressione minima bassa (> 10 mmHg), o di entrambe può verificarsi anche quando si passa bruscamente dalla posizione seduta o sdraiata a quella eretta. Si parla, in quest’ultimo caso, di ipotensione ortostatica [1]. Questo si verifica perché il cambio immediato di posizione determina, per opera della forza di gravità, un afflusso di sangue verso gli arti inferiori, con una conseguente diminuzione del ritorno di sangue al cuore e una minore gittata cardiaca.

Un’alterazione nei relativi sistemi di compensazione porta alla comparsa dei sintomi associati allo sbalzo di pressione e alla caduta dei valori. Degli episodi occasionali e di lieve entità sono comuni a svariate persone e in genere tendono a sparire nel giro di pochissimo tempo. Casi più importanti e/o frequenti, invece, possono correlarsi a cause patologiche sottostanti e richiedono un’indagine approfondita.

Come far passare velocemente un calo improvviso di pressione?

In prossimità di una crisi ipotensiva, è molto facile avvertirne i primi sintomi. Al fine di evitare uno svenimento, può essere utile adottare alcuni semplici comportamenti. Sdraiarsi e sollevare le gambe, ad esempio, è un primo rimedio per alzare la pressione velocemente in quanto il sangue tenderà ad andare più velocemente al cuore e al cervello per effetto della forza di gravità. Allo stesso modo, per far rialzare la pressione nel minor tempo possibile, è utile anche bere dell’acqua, slacciarsi gli indumenti stretti e fare dei respiri profondi. Anche bere un caffè può aiutare a ripristinare velocemente un corretto valore di pressione sanguigna.

Pressione bassa: cosa fare? Ecco i rimedi più indicati

Passiamo, adesso, ai rimedi per la pressione bassa. Tra questi si collocano gli integratori salini di magnesio e potassio, ma anche la radice di liquirizia che, con il suo apporto di glicirizzina [2], sembra agire da normalizzante in caso di ipotensione. Interessanti, in questo ambito, anche gli effetti attribuiti ad alcune piante adattogene, quali ginseng ed eleuterococco, così come ai principi attivi di cardo mariano [3,4].

In ogni caso, è buona norma utilizzare i rimedi naturali con prudenza, ricorrendo al sempre utile parere del medico. È importante prestare attenzione, tra l’altro, alle terapie farmacologiche in atto, evitando interazioni potenzialmente dannose.

Pressione bassa: cosa e come mangiare

Tralasciando le condizioni patologiche più complesse, i soggetti che soffrono di pressione bassa dovrebbero adottare una dieta varia ed equilibrata, dunque comprensiva di tutti i macronutrienti (carboidrati complessi, proteine animali e vegetali, grassi insaturi) e ben rapportata ai propri fabbisogni energetici. Soprattutto nei periodi più caldi, è importante fare il pieno di vitamine e sali minerali, attraverso il consumo regolare di frutta e verdura di stagione.

Da non trascurare, ovviamente, anche una buona idratazione, mediante il consumo abituale e abbondante di acqua, e di alimenti vegetali freschi. Ai fini di valori pressori ottimali, è importante combattere alcune carenze, come quelle di ferro e di acido folico, oltre che garantire un buon apporto glucidico. Una dieta completa si presta in modo ottimale a tali scopi. Per ulteriori approfondimenti vi invitiamo a leggere: Alimenti ricchi di ferro e Alimenti ricchi di acido folico.

Masticare una radice di liquirizia o consumare una piccola quantità di cioccolato fondente, tra l’altro, può aiutare a gestire un calo di pressione. Un accorgimento utile, in generale, consiste nel fare pasti piccoli e frequenti, garantendo un introito costante di nutrienti ed evitando un eccessivo afflusso di sangue verso le funzioni digestive. Contestualmente, è preferibile astenersi dal consumo eccessivo di bevande alcoliche. Una breve parentesi merita il consumo di aglio, un alimento dalle note proprietà ipotensive: in caso di pressione bassa, mangiare aglio non porterà ad un ulteriore abbassamento, pertanto è possibile mangiarlo ed aggiungerlo alle ricette preferite.

Cosa bere per far alzare la pressione?

Data la sua importanza, ribadiamo che l’apporto giornaliero di acqua è un ottimo espediente per affrontare i cali di pressione. A tal proposito, anche il consumo di succhi e centrifugati, purché ricavati dagli alimenti vegetali tal quali, costituisce un’ottima abitudine. Come detto sopra, poi, anche il caffè è una bevanda utile ad alzare la pressione e, allo stesso modo, anche il risulta adatto a tale scopo. In merito alle bevande, ricordiamo poi il decotto a base di liquirizia, preparato facendo bollire per 5 minuti un cucchiaino di radice essiccata e triturata grossolanamente (reperibile in erboristeria).

Che problemi può dare la pressione bassa?

Laddove causi uno svenimento, un calo di pressione, anche lieve, può determinare cadute e infortuni, sebbene accada spesso di accorgersene per tempo. Un’ipotensione molto accentuata, e dunque severa, può invece determinare un grave stato di shock. Sottovalutare dei cali di pressione improvvisi e ricorrenti, d’altra parte, rischia di tenere nascoste delle patologie sottostanti. Sottoporsi a controlli periodici, dunque, è un comportamento che chiunque dovrebbe adottare.

Pressione bassa in gravidanza: cause, conseguenze e rimedi

Come si è accennato in precedenza, la gravidanza si associa frequentemente a pressione bassa. Tale condizione si correla alle modificazioni ormonali della gestazione e, in particolare, all’azione del progesterone. Questo ormone determina una vasodilatazione periferica ai fini di un maggiore afflusso ematico verso l’utero e di uno sviluppo fetale ottimale. Si tratta, in genere, di un calo pressorio lieve, che si colloca intorno a 90 mmHg per la massima e a 60 mmHg per la minima. Di solito, questi valori interessano i primi due trimestri della gravidanza.

Alcuni comportamenti, come alzarsi di scatto, stare in piedi e ferme per troppo tempo, idratarsi poco e fare pasti troppo abbondanti, possono peggiorare la situazione. Anche la carenza di ferro e le alte temperature ambientali rientrano tra i fattori che possono accentuare l’ipotensione in gravidanza.

In modo soggettivo, questa condizione può associarsi ai sintomi discussi poco fa, predisponendo la donna a possibili svenimenti. È importante, prima che ciò si verifichi, assumere una posizione di sicurezza (es.: distendersi sul lato sinistro), evitando urti e/o cadute che potrebbero danneggiare la madre e il feto. In linea generale, in ogni caso, la pressione bassa di grado lieve non rappresenta un problema per l’andamento della gravidanza.

Al fine di gestire e limitare l’ipotensione, la donna in dolce attesa può ricorrere a qualche strategia di uso comune. Tra queste rientrano l’idratazione e il consumo di pasti piccoli, frequenti e completi, ma anche un’attenzione in più per le posizioni da assumere durante il giorno. È preferibile, a tal proposito, sdraiarsi sul fianco sinistro e non di schiena, muovere le gambe quando si sta in piedi in modo statico (es.: alzarsi sulle punte di tanto in tanto), passare dalla posizione supina a quella eretta in modo graduale. Una carenza di ferro diagnosticata richiede una corretta integrazione, ed è importante evitare i luoghi chiusi ed eccessivamente caldi.

Pressione bassa: quando preoccuparsi e contattare il medico

Avere costantemente la pressione troppo bassa o subire dei cali di pressione improvvisi e frequenti, sono delle condizioni che richiedono un consulto medico, al fine di individuare una possibile causa patologica sottostante. Laddove lo ritenga necessario, il medico può prescrivere una trattamento farmacologico, la cui natura può variare a seconda delle cause scatenanti l’ipotensione. Tra i farmaci prescrivibili rientrano vasopressori, corticosteroidi e midodrina.

Bibliografia

  • [1] Diagnosis and treatment of orthostatic hypotension – PubMed (nih.gov)
  • [2] Liquorice and hypertension – PubMed (nih.gov)
  • [3] Pharmacological and medical applications of Panax ginseng and ginsenosides: a review for use in cardiovascular diseases – PubMed (nih.gov)
  • [4] Eleuthero – PubMed (nih.gov)

Dott.ssa Gabriella Reggina

La Dott.ssa Gabriella Reggina è laureata in biologia presso l’Università Federico II di Napoli e ha proseguito gli studi post-laurea in materia di nutrizione e igiene degli alimenti. È iscritta all’Ordine Nazionale dei Biologi.

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